Il governo annuncia che i 20 milioni di euro inizialmente tagliati dal capitolo sulla disabilità verranno ripristinati. I 5 Stelle parlano di «scuse ridicole», mentre non si conosce ancora l'emendamento correttivo che intercetterà nuovi capitoli da cui tagliare
Variazioni di bilancio, frizioni tra governo e Assemblea Vanno recuperati 20 milioni per ex Pip, fiumi e parchi
Bisognerà attendere il prossimo lunedì per conoscere i contenuti dell’emendamento che il governo presenterà in commissione Bilancio per aggiustare il tiro sulle variazioni di bilancio. Quel che è certo al momento, confermato anche dall’assessore all’Economia Gaetano Armao, è che i fondi destinati ai disabili (20 milioni di euro) per l’assegno di cura verranno mantenuti. Si tratta di risorse che erano state in un primo momento tagliate nel ddl di variazione del Bilancio, che in questi giorni è all’esame delle commissioni di merito. E che ieri, proprio nella parte del taglio ai fondi per la disabilità, era stato bocciato dalla Commissione Sanità presieduta da Margherita La Rocca Ruvolo, accorsa fisicamente in commissione Bilancio per manifestare il proprio dissenso sul provvedimento. Ma la seconda commissione non è l’unica ad avere bocciato la manovra per le parti di propria competenza: il medesimo esito, infatti, ha avuto anche l’esame del ddl proposto dal governo per le parti di competenza della Commissione Lavoro, presieduta invece da Luca Sammartino, del Pd.
È soltanto l’epilogo, insomma, della lunga settimana nera del governo regionale, che per tre volte ha dovuto incassare lo stop a Sala d’Ercole dell’esame del ddl sui debiti fuori bilancio per mancanza del numero legale. Prima per le assenze tra i banchi della coalizione, poi per quelle registrate invece tra le file dell’opposizione.
In un clima di suo già poco sereno, è facilmente immaginabile che il percorso delle variazioni di bilancio sarà piuttosto in salita. Tra i tagli previsti nella norma, infatti, ecco tre milioni di euro in meno previsti invece in bilancio sotto forma di premialità ai Comuni che raggiungono il 65 per cento di raccolta differenziata, insieme ai fondi straordinari per le sedi distaccate dei tribunali di Modica, Mistretta e Nicosia. E ancora, tagliati 15 milioni destinati ai farmaci innovativi e quattro milioni per le anticipazioni delle buonuscite dei dipendenti regionali.
Ufficialmente, in realtà, la norma al momento depositata tra i corridoi di Palazzo dei Normanni prevede ancora il taglio al capitolo destinato alla disabilità, ma a questo punto si tratta soltanto di una formalità burocratica. Già questa mattina, infatti, da palazzo d’Orleans è stato annunciato in una nota che «non ci sarà alcun prelievo di venti milioni di euro dal Fondo disabili che, anzi, ha visto impegnati i residui 46 milioni per assicurare la copertura di tutti gli assegni di cura fino al 31 dicembre 2018».
Secondo la nota della presidenza della Regione, invece, «in sede di valutazione tecnica, gli uffici della Ragioneria generale della Regione, unitamente al dipartimento competente, avevano ritenuto che le somme stanziate per il 2018 fossero sovrabbondanti rispetto al fabbisogno e che potessero andare in economia, perdendo risorse. Al termine della giunta di governo di ieri, un più attento esame dei capitoli ha invece consentito di proporre la copertura della manovra di assestamento, con altre risorse che certamente non potranno essere utilizzate nell’anno in corso».
«Scuse ridicole» secondo i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars, che attaccano il governo, «costretto a fare retromarcia dal clamore suscitato dalla notizia». Anche il deputato dei Centopassi, Claudio Fava, parla di «preoccupazione per il taglio da tre milioni alle premialità per i Comuni che superano il 65 per cento di differenziata» ma anche della «necessità di approfondire meglio il tema legato alle risorse per i lavoratori dell’Esa». Ma oltre la polemica, restano i conti da far quadrare.
Da dove verranno recuperate quelle somme, che sarebbero servite a coprire altri capitoli di bilancio, non è ancora dato saperlo. Certo è che senza il prelievo da 20 milioni dal fondo disabilità, parte delle somme in positivo destinate ad altri capitoli rischiano di non avere copertura. Anche qui, tra gli interventi più significativi, ecco i quasi 5,8 milioni per gli stipendi di fine anno degli ex Pip, poco meno di 4,5 milioni per il personale degli enti parco, 12 milioni per gli interventi lungo le aree di demanio fluviale. Per conoscere la copertura di questi e altri interventi bisognerà attendere lunedì, quando l’emendamento del governo sarà depositato all’Assemblea regionale.