Misura cautelare per l'82enne Vincenzo Sinatra, titolare dell'Hotel della Valle e suocero dell’onorevole di Forza Italia Riccardo Gallo Afflitto. Il piano sarebbe stato messo in atto con la complicità di un architetto e due funzionarie del servizio Patrimonio. L'area è stata sequestrata
Valle Templi, indagine su terreno venduto da Regione Adibito a parcheggio per hotel, arrestato albergatore
Un’area sottoposta a vincolo archeologico, vicino alla Valle dei Templi, venduta dalla Regione sulla base di atti falsi e adibita abusivamente a parcheggio funzionale a un albergo. Per queste accuse i poliziotti della Digos di Agrigento hanno arrestato per abuso d’ufficio e falso ideologico l’albergatore Vincenzo Sinatra, 82 anni, titolare dell’Hotel della Valle, suocero dell’onorevole di Forza Italia Riccardo Gallo Afflitto. Il Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, su richiesta del pm Alessandra Russo, ha emesso un provvedimento di arresti domiciliari.
Sinatra, rappresentante della Tas S.r.l, sarebbe riuscito ad ottenere a prezzi stracciati, diecimila euro circa, la vendita di 3500 metri quadrati di terreno di proprietà della Regione Siciliana nel territorio del Comune di Agrigento nel complesso denominato Villa Genuardi. Il terreno rientra in un’area di interesse archeologico. L’operazione sarebbe stata portata avanti con la complicità dell’architetto salernitano Tito Cece, 71 anni; della dirigente regionale Dania Ciaceri, 62enne di Noto, dipendente del servizio Patrimonio del dipartimento del Bilancio; e della funzionaria regionale Ninfa Cangemi, 57 anni, anche lei al servizio Patrimonio del dipartimento Bilancio, anche loro indagati.
L’atto di vendita sarebbe falso perché ha per oggetto un’area molto più estesa rispetto a quella sulla quale la Soprintendenza dei Beni Culturali di Agrigento aveva espresso parere positivo alla vendita in favore della Tas. Il terreno è stato quindi posto sotto sequestro e consegnato al direttore del Parco archeologico Valle dei templi. Le indagini che vedono coinvolti pubblici amministratori, dirigenti regionali e liberi professionisti sono ancora in corso. «Per i reati commessi a Palermo – spiega il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio – i relativi atti, dopo le incombenze di carattere urgente, verranno trasferiti alla competente Procura del capoluogo».
Il Comune di Agrigento già nel 2015 aveva fatto apporre i sigilli al parcheggio abusivo, che poi veniva riaperto incassando denaro coi biglietti, servizi, bibite, souvenir, navette fornite ai turisti. Poi nel 2016 la Regione aveva avviato un’ispezione su 50 compravendite senza evidenza pubblica di terreni e beni demaniali a privati in giro per l’Isola. Terreni, in alcuni casi, ricadenti anche in aree archeologiche e ceduti ad alberghi come accaduto ad Agrigento, nel cuore della Valle dei Templi.