Valle del Mela, consiglio dei ministri ferma inceneritore Polemica tra M5s e comitato. Villarosa: «Vergognatevi»

Tra i due litiganti, decide il Consiglio dei ministri. E ieri ha scelto di stoppare l’iter autorizzativo per la realizzazione dell’inceneritore nella Valle del Mela. La delibera è venuta fuori dalla seduta di ieri: in ballo c’era la necessità di dirimere la controversia nata dai due pareri contrapposti rilasciati dal ministero dell’Ambiente e da quello ai Beni culturali. Il primo aveva dato l’ok – seppure imponendo alcune prescrizioni – al rilascio della valutazione di impatto ambientale (Via) e all’autorizzazione integrata ambientale (Aia), mentre dal Mibact era arrivato il no. Una disputa su cui il Consiglio dei ministri è stato chiamato a intervenire, optando all’unanimità per lo stop. «Riscontrato che non ne sussistono le condizioni, ha deliberato di non autorizzare la prosecuzione del procedimento di valutazione di impatto ambientale e di autorizzazione integrata ambientale relativo al progetto di un impianto di valorizzazione energetica di combustibile solido secondario presso la centrale termoelettrica di San Filippo del Mela», si legge sul comunicato del governo. 

Tra i primi a dare la notizia è stato il sottosegretario Alessio Villarosa (M5s), non senza polemiche. «Cari cittadini delle zone limitrofe a San Filippo del Mela – ha detto Villarosa in video – vi diamo la notizia che abbiamo dato il diniego all’autorizzazione per costruire un inceneritore nella nostra testa. Cosa per la quale non vi abbiamo mai chiesto un voto, ma vi abbiamo promesso che lo avremmo fatto e così è stato. Questo in risposta a chi in questi anni ha messo il bastone tra le ruote al Movimento 5 stelle e non hanno mai voluto collaborare». L’attacco di Villarosa va a una vignetta pubblicata ieri sulla pagina Facebook del comitato No Inceneritore del Mela, in cui si denunciava il presunto disinteresse da parte dell’esponente pentastellato e della collega senatrice Barbara Floridia. La striscia intitolata «Prendi i soldi e scappa» ha fatto infuriare il sottosegretario. «Noi avremmo preso i voti senza mettere in atto lo stop all’inceneritore. Vi dovreste semplicemente vergognare perché non difendete i cittadini, non difendete il territorio, ma solo la vostra parte politica. Siccome eravamo noi a risolvere il problema, probabilmente non vi andava bene».

Dal canto loro, gli attivisti che in questi anni hanno alzato il livello di attenzione con iniziative sul territorio, in cui si denunciavano i possibili rischi legati all’impianto che avrebbe voluto allestire la società A2A, hanno salutato con entusiasmo la decisione del Consiglio dei ministri. Rivendicando il tutto come una propria vittoria. «La dedichiamo a tutte le donne e gli uomini della Valle del mela, che con grande passione, forza e amore, negli anni, hanno saputo mantenere alto il livello di mobilitazione e di controllo sul territorio – si legge in una nota -. Siamo felicissimi di questo stop, che arriva oggi, dopo anni di lotta, di mobilitazione e di controllo popolare». Il movimento poi guarda avanti, assicurando di volere continuare a controllare eventuali contromosse da parte dell’impresa. «Sappiamo che l’ultima parola non è ancora detta, poiché le possibili e prevedibili azioni legali da parte della società A2A potrebbero mirare a colpire questa decisione, ma come sempre saremo sempre ai nostri posti, pronti a lottare, senza mollare la presa».


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