Sgominata dai carabinieri di Caltagirone una banda che operava nel Catanese. Fondamentale la collaborazione di alcuni imprenditori edili che hanno denunciato le minacce subite con l'imposizione di lavori e forniture
Usura ed estorsione, arrestati 12 carusi Decisiva la denuncia delle vittime
Estorsione ai danni di piccoli e medi imprenditori edili e usura con un tasso di interesse superiore al 166 per cento sono i due principali capi di imputazione per le 12 le persone raggiunte da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri di Caltagirone. Accusate, a vario titolo, anche di impiego di denaro e beni di provenienza illecita e intestazione fittizia di beni o attività commerciali. La banda operava nel catanese ed i suoi membri erano soliti presentarsi come i carusi.
I provvedimenti, emessi dal gip del Tribunale di Caltagirone su richiesta della procura calatina, guidata dal procuratore capo Paolo Giordano, scaturiscono da indagini avviate nel settembre 2010 e sono la prosecuzione dell’operazione Efesto, che si è conclusa con l’arresto di undici persone, lo scorso 27 gennaio.
Usura ed estorsione i due principali settori di attività della banda. Attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti e controlli, i carabinieri hanno accertato che in alcuni casi il tasso di interesse applicato superava il 166 per cento e che piccoli e medi imprenditori edili subivano estorsioni mediante l’imposizione, con minacce e ripetuti danneggiamenti, di forniture di materiale inerte, calcestruzzo e noleggio mezzi. Nel corso delle indagini sono state raccolte varie denunce da parte di costruttori, impegnati nell’area calatina alla realizzazione di strade, impianti fotovoltaici e aree di servizio per la distribuzione di carburanti, vittime di ripetute minacce volte all’imposizione di lavori e forniture.
I 70 militari del comando provinciale etneo dei carabinieri impegnati nelloperazione sono stati supportati dall’alto da un elicottero per scongiurare eventuali tentativi di fuga. Sono state inoltre eseguite, con l’aiuto di unità cinofile, diverse perquisizioni domiciliari per la ricerca di armi e droga e sono ancora in corso accertamenti da parte dei carabinieri finalizzati al sequestro delle attività economiche per le quali i carusi si sarebbero avvalsi di vari prestanome.