Ustica, dubbi sui finanziamenti per la scuola Campanella: «Anomala una cifra così alta»

«La scuola di Ustica è un istituto di dimensioni piccolissime, eppure ha ricevuto 4 milioni e 400mila euro di finanziamento dal Cipe per il recupero e il risanamento di alcuni plessi». Ancora polemica sull’istituto dell’isola, dopo i fondi concessi dal Comitato interministeriale per la programmazione economica. Ad innescarla è il senatore Francesco Campanella, ex Movimento 5 Stelle ora in Sinistra Italiana. La cifra non convince il parlamentare, che con un atto ispettivo ha sollecitato il ministro dell’Istruzione, delle Infrastrutture e dei trasporti, nonché quello dello Sviluppo economico a fare chiarezza e, se fosse necessario, intervenire per accertare eventuali anomalie. L’interrogazione è stata presentata a settembre del 2016 e, visto che nessuna risposta è pervenuta, il senatore ha deciso di rivolgersi alla magistratura per fare chiarezza sulla vicenda, così ieri, lunedì 5 giugno ha presentato un esposto in Procura a Palermo.

I lavori per il recupero della scuola se li è aggiudicati una ditta di Gangi, con un ribasso del 36,6974 per cento, per un importo complessivo di 2.676.949,39 euro. Nonostante per l’affidamento dei lavori fossero stati fatti tutti i controlli (come da dichiarazione dei funzionari incaricati e da parte dell’impresa) durante lo svolgimento dei lavori viene chiesta dalla ditta che vince l’appalto una cifra di 650mila euro in più per alcuni lavori non previsti. Cifra che non è stata ancora concessa, i lavori però non sono andati avanti. Così a fronte dei 17 mesi previsti per finire i lavori (con data di inizio luglio 2016), ad oggi risultano fermi.

«È troppo anomalo che il Cipe abbia finanziato un’opera di ristrutturazione più costosa di un’integrale costruzione – dice il senatore Campanella – ulteriore criticità appare essere, in violazione delle indicazioni Anac, la mancata previsione nel progetto di stralci funzionali, al fine di favorire la partecipazione delle imprese locali, che sono state così estromesse di fatto dalla possibilità di partecipare. Ho aspettato una risposta da parte del Governo per mesi e non è mai arrivata – conclude Campanella – a questo punto è il caso che sia la magistratura ad occuparsene»


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