Unict, Recca: «Niente soldi per i banchetti» Gli studenti: «Sì, ma serve un regolamento»

«Considerato che l’evento organizzato da codesta associazione è di interesse per la comunità studentesca, si revoca la richiesta di contributo». Il rettore dell’università di Catania, il professore Antonino Recca, fa un passo indietro sul caso di Ingegneria Fuori Campo: gli studenti non dovranno tirar fuori un centesimo. Con una lettera indirizzata all’associazione studentesca, il Magnifico tenta di mettere fine a una polemica nata per un banchetto informativo negato il 5 giugno a Ingegneria fuori campo dal direttore amministrativo Lucio Maggio. Che, in virtù delle nuove regole e del tariffario d’Ateneo sull’utilizzo a pagamento dei locali del Siculorum gymnasium per manifestazioni ed eventi – approvate il 25 maggio dal consiglio d’amministrazione ma rese note solo il 6 giugno –, aveva richiesto la stipula di una convenzione e ben 300 euro agli studenti. Il tutto tra le proteste del Movimento studentesco catanese che, pochi giorni dopo, ha perfino simbolicamente occupato il Chiostro del monastero dei benedettini, il locale più caro nel salatissimo tariffario.

Adesso, dopo il «no comment» iniziale dell’Ateneo sulla vicenda e la nota dell’8 giugno che, dopo l’occupazione del Chiostro, sanciva la gratuità per «le manifestazioni che siano di interesse d’Ateneo o organizzate da associazioni studentesche o sindacali», il rettore annulla esplicitamente un atto del direttore amministrativo quasi a volerne prendere le distanze. L’associazione Ingegneria fuori campo, rispondendo a Recca, annuncia però che «la decisione è tardiva e l’evento si terrà ormai a fine dell’estate». La situazione, secondo gli studenti, potrebbe comunque ripetersi in futuro ed è risolvibile unicamente con un ulteriore regolamento d’Ateneo, «che disciplini in maniera chiara l’uso gratuito degli spazi».

«Prendiamo atto del passo indietro, ma resta il problema del potere decisionale del rettore, che con estrema discrezionalità può consentire o annullare una manifestazione», dichiara Alessandro Di Stefano, coordinatore dell’associazione studentesca. Posizione espressa esplicitamente in una lettera di risposta al rettore, dove Ingegneria fuori campo non solo esprime delle perplessità sul potere di «avocare a sé la possibilità di dare gratuitamente gli spazi», ma la definisce «sbagliata e pericolosa». In attesa di una reazione del rettore, dall’ufficio stampa d’Ateneo spiegano che «le regole sull’uso degli spazi sono state approvate dal consiglio d’amministrazione il 25 maggio e la comunicazione delle tariffe è avvenuta in tempi brevi. Non siamo a conoscenza, al momento, dell’arrivo di ulteriori regolamenti».

Al momento all’Ateneo di Catania manca quindi un regolamento particolareggiato che disciplini l’utilizzo gratuito degli spazi, materia trattata negli articoli del titolo VIII del regolamento generale di Ateneo e nei singoli regolamenti di Facoltà. A cui va naturalmente sommata la delibera del 25 maggio del consiglio di amministrazione, tariffario compreso, che per gli studenti è insufficiente per disciplinare chi abbia diritto o meno di usufruire gratuitamente degli spazi d’Ateneo.


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Il rettore dell'ateneo di Catania fa marcia indietro: gli studenti di Ingegneria fuori campo non dovranno pagare per esporre il proprio banchetto. In una lettera inviata all'associazione studentesca, il Magnifico annulla la precedente richiesta di 300 euro fatta dal direttore amministrativo Lucio Maggio. Ma i ragazzi non ringraziano: «Ormai è tardi e poi resta il problema del potere decisionale del rettore». E propongono un regolamento che disciplini l'uso gratuito degli spazi una volta per tutte

Il rettore dell'ateneo di Catania fa marcia indietro: gli studenti di Ingegneria fuori campo non dovranno pagare per esporre il proprio banchetto. In una lettera inviata all'associazione studentesca, il Magnifico annulla la precedente richiesta di 300 euro fatta dal direttore amministrativo Lucio Maggio. Ma i ragazzi non ringraziano: «Ormai è tardi e poi resta il problema del potere decisionale del rettore». E propongono un regolamento che disciplini l'uso gratuito degli spazi una volta per tutte

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