Un passato da assessore regionale all’Agricoltura ai tempi di Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo, poi l’esperienza da parlamentare europeo e l’indicazione, in quota centrosinistra con Alternativa popolare, a vicepresidente di Fabrizio Micari, durante la candidatura di quest’ultimo a presidente della Regione Sicilia nel 2017. Per Giovanni La Via il presente farà rima con il ruolo di direttore generale dell’Università di Catania. Incarico conferito oggi dal consiglio d’amministrazione, dando seguito al parere favorevole espresso ieri – con l’astensione delle rappresentanze studentesche – dal senato accademico.
Nel suo curriculum c’è una laurea in Scienze agrarie e due cattedre: nel 1994 diventa professore associato di Economia e politica agraria all’università di Messina, sette anni più tardi, nel 2001, occupa la cattedra di docente ordinario nella facoltà di Agraria dell’ateneo catanese. Attualmente insegna Marketing e politiche per la sicurezza alimentare al secondo anno del corso magistrale di laurea in Scienze e tecnologie alimentari.
Sul fronte politico l’ultimo approdo dell’ex europarlamentare, per lunghi periodo vicino alla segreteria dell’ex senatore Pino Firrarello e al genero Giuseppe Castiglione, era stato il partito di Forza Italia. Con gli azzurri La Via ha cercato fino all’ultimo la candidatura alle europee 2019, salvo poi essere escluso con un forte pressing di Gianfranco Miccichè, che gli ha preferito Giuseppe Milazzo, poi eletto a Bruxelles. Prima degli azzurri La Via è stato un fedelissimo del Nuovo centro destra guidato dall’ex ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Non solo passione politica per il neodirettore generale dell’Università, ma anche interessi imprenditoriali. Da qualche mese La Via segue, in maniera interessata, il dibattito che si è aperto a Modica per la realizzazione di un impianto di biometano. A proporre l’istanza, che ha suscitato le reazioni degli abitanti di Pozzallo per la vicinanza del terreno scelto dai proponenti, è stata la Biometano Ibleo, le cui quote sono detenute per la maggior parte dalla Sbs srl. Di cui La Via possiede il 30 per cento. Nel 2018 il nome di La Via era finito, pur non risultando indagato, in un’inchiesta per corruzione e riciclaggio del tribunale di Bruxelles su un giro di fondi provenienti dalla Romania. In merito a un bonifico da 30mila euro La Via si è difeso parlando di un’operazione legittima e legata a una passata attività di consulenza.
Il nuovo direttore succede a Candeloro Bellantoni. Insediato l’1 luglio 2017 (sotto la guida del rettore Francesco Basile), l’avvocato ha lasciato la gestione dei servizi Unict un anno prima della scadenza del suo mandato, prevista il 30 giugno 2020, per ricoprire lo stesso incarico, ottenuto mediante procedura di selezione, all’università di Parma.
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