Sarà l'aula A2 del complesso sede del dipartimento di Lettere e filosofia dell'università di Catania a portare il nome della studentessa di Licodia Eubea uccisa, insieme al nonno, dal fidanzato lo scorso 27 dicembre. La decisione, che verrà resa ufficiale venerdì, è stata comunicata in via informale al Movimento studentesco catanese, da cui è partita la proposta. «Questo per noi ha un valore forte, tangibile», commenta Matteo Iannitti. Sulla laurea honoris causa alla ragazza ancora nessuna risposta
Unict intitola un’aula a Stefania Noce Msc: «Una femminista, non solo una vittima»
Da anonima aula universitaria a testimonianza contro la violenza sulle donne. Dopo una piazza di Licodia Eubea sarà anche l’aula A2 dell’ex Monastero dei Benedettini di Catania a portare il nome di Stefania Noce, la studentessa di 24 anni del paese etneo accoltellata dal fidanzato Loris Gagliano lo scorso 27 dicembre insieme al nonno che cercava di difenderla. La decisione è stata comunicata in via informale dal direttore del dipartimento di Lettere e filosofia dell’università di Catania Carmelo Crimi al Movimento studentesco catanese, che aveva richiesto il riconoscimento durante un’assemblea la scorsa settimana. Ancora nessuna risposta invece sulla richiesta della laurea honoris causa per la studentessa.
«Il professore Crimi mi ha chiamato per comunicarmi che questo venerdì il consiglio di dipartimento ratificherà la decisione di intitolare l’aula A2 del Monastero a Stefania», spiega Matteo Iannitti, del Movimento studentesco catanese. Una decisione comunque già presa, che adesso andrà incontro al necessario iter burocratico. «Per noi l’intitolazione dell’aula ha un valore forte, tangibile», continua. Forse più della laurea honoris causa a cui invece tengono molto i genitori di Stefania Noce. «Su questo punto nessuno ci ha ancora risposto, tutti quelli con cui abbiamo parlato tergiversano – spiega Iannitti – Il nostro timore comunque è che la laurea susciti un clamore che dura una settimana per poi far cadere la storia nel dimenticatoio. L’aula invece dura potenzialmente per sempre».
Cosa penseranno le future matricole entrando in un’aula intitolata a Stefania Noce? «Sicuramente non tutti ma speriamo che alcuni, i più curiosi, chiedano ai docenti o facciano una ricerca per sapere chi è il personaggio che dà il nome al luogo in cui studiano». Un suggerimento i ragazzi del Movimento studentesco catanese lo hanno già: «Ci piacerebbe che nella targa venisse scritto, sotto al nome di Stefania, militante femminista o anche solo femminista. Servirebbe a ricordarla in positivo e non solo come vittima».