Una montagna da scalare per il Palermo I rosa tentano l’impresa in casa Juve

Spesso nel calcio viene chiamato in causa, in senso metaforico, il confronto tra Davide e Golia. Non c’è immagine migliore per presentare la gara Juventus-Palermo in programma domani alle 15 a Torino e valida per la quattordicesima giornata del girone di ritorno. Un confronto che, sulla carta, è impari in virtù della differenza di valori in campo. Le squadre che si affronteranno allo Juventus Stadium, fortino quasi inespugnabile, ambiscono ad obiettivi diametralmente opposti: i bianconeri, campioni d’Italia e vice-campioni d’Europa in carica, viaggiano spediti verso il quinto scudetto consecutivo. I rosanero, relegati nei bassifondi della classifica, sono invece alla ricerca disperata di punti per la salvezza. Seguendo la logica, non c’è partita. E’ quasi un’utopia pensare che una squadra come il Palermo, frastornata da continui ribaltoni e in crisi di risultati (i rosa, che non vincono da undici turni, hanno ottenuto solo due punti nelle ultime 8 giornate), possa reggere l’impatto con una corazzata reduce da sei successi di fila e capace di vincere 21 delle ultime 22 partite di campionato.

Eppure, il calcio sa disegnare delle traiettorie imprevedibili: chi parte battuto, qualche volta riesce a superarsi e a ribaltare clamorosamente i pronostici della vigilia. Se lo augura il Palermo consapevole che, in questa fase cruciale del campionato, non serve fare calcoli e che tutte le partite, anche quelle che sembrano proibitive, possono essere funzionali al proprio obiettivo stagionale. Pertanto, anche il match contro la capolista Juventus va giocato. E’ una montagna da scalare ma i bianconeri non hanno vinto in partenza. All’orizzonte, oltretutto, si intravede qualche piccolo spiraglio di luce. Un segnale di speranza è ad esempio la cabala che accompagna Ballardini, tecnico che all’esordio ha fatto quasi sempre bene e che ha una tradizione positiva in casa Juve. E chissà che il ritorno in panchina del tecnico ravennate (sostituto dell’esonerato Novellino) non possa far scattare una molla positiva nella testa dei rosanero, in cerca di stabilità e di certezze in vista del rush finale.

Ballardini, che nel frattempo ha sotterrato con Sorrentino l’ascia di guerra per il bene del Palermo, in questi giorni ha preparato la sfida dello Juventus Stadium nel ritiro di Coccaglio (provincia di Brescia), una piccola oasi di serenità per la comitiva rosanero ancora scottata dalla pesante contestazione subita domenica scorsa dai tifosi le cui intemperanze, peraltro, costeranno al club la disputa a porte chiuse della prossima gara interna contro l’Atalanta. «Ho visto grande serietà, ci sono degli ingredienti molto buoni in questo gruppo – ha sottolineato il tecnico nel corso della conferenza stampa tenutasi presso l’albergo che ospita il ritiro pre-partita della squadra – domani in campo il Palermo dovrà pensare a sé, non alla Juventus. Non mi sento di dare percentuali per la salvezza, ma questa squadra ha tutto per fare bene. Non c’è rassegnazione. In questi giorni – ha aggiunto – ci siamo allenati bene, dobbiamo tirarci fuori da questo momentaccio quanto prima, serve rabbia per farlo».

Ballardini vuole un Palermo propositivo. Contro gli uomini di Allegri, che ritrova il talismano Khedira dopo la squalifica e il grande ex di turno Dybala reduce da un infortunio, il tecnico rosanero sembra orientato a disegnare lo scacchiere con il 4-3-1-2 rispolverando Brugman sulla trequarti a supporto di Vazquez ed uno tra Gilardino, Djurdjevic e Trajkovski. In difesa, inoltre, torna a disposizione Goldaniga, assente dallo scorso 14 febbraio a causa dell’infortunio muscolare rimediato nella gara casalinga contro il Torino.


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