Un romanzo sulla Palermo degli anni ’90. Corrado Fortuna: “Non è una città normale”

S’intitola ‘Un giorno sarai un posto bellissimo‘, cita Paolo Borsellino ed è il romanzo d’esordio dell’attore palermitano. Racconta le stragi di mafia, le bombe in città, e l’amicizia tra un ragazzino che riceve gli auguri di compleanno da Falcone e il suo compagno di banco, figlio di un boss. Una storia autobiografica che ha riportato il suo autore, dopo un anno e mezzo di assenza, nella sua città natale: «Non sarò profeta in patria», dice.

di Luisa Santangelo

Arturo e Lorenzo sono amici dal primo giorno delle scuole elementari. Si conoscono da tutta la vita e anche adesso che hanno quasi quarant’anni e vivono lontani l’uno dall’altro e lontani da Palermo, la città in cui sono cresciuti, si telefonano almeno una volta all’anno. Non di più, perché non vogliono disturbarsi. Arturo era timido e faceva a botte in continuazione, adesso fa l’attore. Lorenzo era simpatico e piaceva a tutti, ora vive in Francia con sua madre. Alla festa di compleanno di Arturo  era andato Giovanni Falcone. Il padre di Lorenzo, invece, è il boss mafioso Salvatore Riccobono.

Un giorno sarai un posto bellissimo, il romanzo d’esordio del palermitano Corrado Fortuna, comincia così. E racconta – bene – la Sicilia delle stragi di Cosa nostra dal punto di vista di chi, in quegli anni, era un ragazzino. «La mia Palermo era una città protetta, per tutta una serie di ragioni: venivo da una famiglia borghese in una città borghese, e i miei genitori mi hanno dato una formazione antimafiosa», racconta l’autore, che ha già iniziato a dedicarsi a un secondo lavoro, un giallo ambientato a Roma.

Trentasei anni e una carriera da attore, Corrado Fortuna ha iniziato con Paolo Virzì, facendo da protagonista al suo My name is Tanino, nel 2002.

Poi è stato il personaggio principale di Perdutoamor, di Franco Battiato, e ha recitato in Alla luce del sole, il film di Roberto Faenza in cui Luca Zingaretti interpreta don Pino Puglisi. «Gli esordi gli vengono bene», ha scritto Baldini & Castoldi, la sua casa editrice, nella quarta di copertina. «Mi hanno fatto una sorpresa, io non c’entro», ride lui, che ha da poco terminato il suo tour di presentazioni in Sicilia.

Prima a Catania, poi due volte a Palermo, infine Messina. «Sono incazzato. Perché sono tornato a Palermo, non lo facevo da un anno e mezzo. Sì, sono davvero incazzato», dice. Non perché le presentazioni siano andate male («Abbiamo venduto tutte le copie, c’era un sacco di gente, folla fino alla strada», racconta) ma perché è la sua città, quella che ha lasciato 18 anni fa per trasferirsi a Firenze prima e a Milano adesso, è una città strana.

«Non voglio essere il profeta di nessuno, e sicuramente non lo sarò in patria: a Palermo il pubblico era composto per lo più da cinquantenni. Dei miei coetanei non ce n’erano molti, non sono riuscito a spiegarmi perché altrove sì e a casa mia no», spiega. «Il fatto è che a Palermo abbiamo il sole, il mare, abbiamo le arancine, le donne bellissime, e però è la città più difficile in cui io abbia mai vissuto – dice – Forse me ne sono andato da adolescente perché ne ero già stanco». Stanco, per esempio, del fatto «che per dire che ci siamo capiti a Palermo si dice “Mezza parola”. No, allora non ci siamo capiti. A me le parole piace dirle tutte e mi piace dirle intere». E gli piace ricordare, «perché se non lo facciamo noi, che in quella città e in quegli anni ci siamo cresciuti, chi?».

«Siamo un popolo che ha smesso di raccontare e, intanto, se la racconta», ironizza Fortuna. «Ci raccontiamo, per esempio, che è normale vivere in una città che puzza di merda, sommersa dall’immondizia, coi negozi che chiudono, in cui ci sono più musicisti che locali in cui possano suonare dal vivo – afferma, amaro – Ci raccontiamo che è normale prendere la macchina per fare duecento metri, non avere autobus, vivere immersi in un traffico incredibile, ci raccontiamo che vada bene che il favoritismo sia entrato non in politica, bensì nella vita di tutti i giorni. Abbiamo dimenticato cosa sono i diritti e siamo andati avanti chiedendo favori, e pensare che padre Puglisi è morto tentando di insegnare a non fare confusione tra le due cose».

Quella che sta vivendo la Sicilia sarebbe una «desertificazione culturale: abbiamo aspettato che Marco Tullio Giordana venisse a spiegarci chi era Peppino Impastato». Ma di chi è la colpa? «Sono stanco di dare la colpa ai sindaci e alle amministrazioni, sono i cittadini che devono trovare la voglia di vivere di bellezza. Bisogna smettere di nascondersi dietro al fascino della decadenza e trovare finalmente il coraggio di ammettere che quella è decadenza e basta».

«Di cos’altro avremo bisogno per risvegliarci? E poi ci riaddormenteremo di nuovo dopo dieci anni? – si domanda lo scrittore – Che altre bombe dovranno esplodere?». Al suo compleanno, come a quello di Arturo, il giudice Falcone c’era davvero: «Mio padre è avvocato, avevamo dato una festa nella casa in campagna e lui venne per salutare alcuni amici, me lo ricordo bene. Era già un eroe, ero fiero di poter tornare a scuola, l’indomani, raccontandolo ai miei compagni di classe». Trent’anni dopo, quest’aneddoto è diventato parte di un romanzo il cui titolo, invece, cita Paolo Borsellino: «L’ha detto lui, della Sicilia. Che un giorno sarà un posto bellissimo, il problema è che non ha detto quando».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

S'intitola 'un giorno sarai un posto bellissimo', cita paolo borsellino ed è il romanzo d'esordio dell'attore palermitano. Racconta le stragi di mafia, le bombe in città, e l'amicizia tra un ragazzino che riceve gli auguri di compleanno da falcone e il suo compagno di banco, figlio di un boss. Una storia autobiografica che ha riportato il suo autore, dopo un anno e mezzo di assenza, nella sua città natale: «non sarò profeta in patria», dice.

S'intitola 'un giorno sarai un posto bellissimo', cita paolo borsellino ed è il romanzo d'esordio dell'attore palermitano. Racconta le stragi di mafia, le bombe in città, e l'amicizia tra un ragazzino che riceve gli auguri di compleanno da falcone e il suo compagno di banco, figlio di un boss. Una storia autobiografica che ha riportato il suo autore, dopo un anno e mezzo di assenza, nella sua città natale: «non sarò profeta in patria», dice.

S'intitola 'un giorno sarai un posto bellissimo', cita paolo borsellino ed è il romanzo d'esordio dell'attore palermitano. Racconta le stragi di mafia, le bombe in città, e l'amicizia tra un ragazzino che riceve gli auguri di compleanno da falcone e il suo compagno di banco, figlio di un boss. Una storia autobiografica che ha riportato il suo autore, dopo un anno e mezzo di assenza, nella sua città natale: «non sarò profeta in patria», dice.

S'intitola 'un giorno sarai un posto bellissimo', cita paolo borsellino ed è il romanzo d'esordio dell'attore palermitano. Racconta le stragi di mafia, le bombe in città, e l'amicizia tra un ragazzino che riceve gli auguri di compleanno da falcone e il suo compagno di banco, figlio di un boss. Una storia autobiografica che ha riportato il suo autore, dopo un anno e mezzo di assenza, nella sua città natale: «non sarò profeta in patria», dice.

S'intitola 'un giorno sarai un posto bellissimo', cita paolo borsellino ed è il romanzo d'esordio dell'attore palermitano. Racconta le stragi di mafia, le bombe in città, e l'amicizia tra un ragazzino che riceve gli auguri di compleanno da falcone e il suo compagno di banco, figlio di un boss. Una storia autobiografica che ha riportato il suo autore, dopo un anno e mezzo di assenza, nella sua città natale: «non sarò profeta in patria», dice.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]