Udc, Giampiero D’Alia a tutto campo

Il Terzo polo, i rischi economici e finanziari del nostro Paese e i problemi della Sicilia: a tutto campo l’intervento di Giampiero D’Alia, leader dell’Udc siciliana, al congresso provinciale del partito andato in scena eri a Catania.
“Il Terzo polo – ha detto D’Alia – è un progetto che deve ridare significato proprio alla politica svuotata da 17 anni di bipolarismo”. Una politica, quella della cosiddetta Seconda Repubblica, caratterizzata solo da “alleanze”, ma senza “metodo”. Per non parlare dei programmi e nelle idee per risanare il Paese” che, a parte le formule e le promesse di Berlusconi (ovviamente non mantenute), di fatto non ci sono.
“Un Paese – ha aggiunto il leader dell’Udci dell’Isola – che, a causa di ciò, ha rischiato il default, come lo rischia paurosamente la Sicilia”. Chiaro il segnale a una Regione, quella retta dal presidente Raffaele Lombardo, alla disperata ricerca di risorse finanziarie – per ora 600-700 milioni di euro per la sanità – per approvare un bilancio er ora più immagiato che reale.
Impietosa lanalisi di D’Alia: “Non si può sostenere il piano di riforme, anche dure, potate avanti dal governo Monti a livello nazionale e poi continuare a sprecare risorse in Sicilia. I siciliani pagano le tasse più alte ed il trenta per cento di queste finanziano il fallimentare sistema sanitario”. Quindi la staffilata: “Non si può, insomma, stare sull’altalena, tra l’esser riformisti oltre lo Stretto di Messina e Gattopardi sull’Isola”.
“La giunta regionale – ha proseguito il numero uno dell’Udc in Sicilia – ha aumentato l’addizionale Irpef di 140 milioni di euro e, di contro, continua a mantenere nelle voci di bilancio la famigerata tabella H, che spreca 250 milioni di euro da continuare ad elargire – anche – ad espressioni che hanno una contiguità politica con chi sta alla Regione e all’Ars. Per ragioni come queste – ha precisato D’Alia – l’Udc è uscita dal governo regionale. E poiché riformatore è l’impegno del Terzo polo in Italia, riformatori saremo anche in Sicilia”.
Dall’Udc siciliana parte un messaggio politico chiaro: dialogo aperto con tutti, Fli e Api compresi. Ma un dialogo che passa per due punti essenziali: “risanamento economico e riforme strutturali”.
“Le alleanze – ha affermato ancora D’Alia – si valuteranno con quei soggetti e quelle forze che, sul piatto, metteranno idee, programmi, contenuti politici e soluzioni economiche per salvare la Sicilia, così il comune di Palermo. Una ‘ricetta’ che vale anche per tutti gli altri centri chiamati al voto”.
Non è mancato, naturalmente, il passaggio sulla città Etnea. “Preciso – ha detto D’Alia – che a Catania l’Udc è stata messa fuori dalla maggioranza di governo sia al Comune che alla Provincia. Ne abbiamo preso atto e ci siamo collocati in posizione d’opposizione responsabile. Le elezioni? Morte e fallite le alleanza di centrodestra e centrosinistra, anche qui punteremo su programmi. Squadre di governo valide e persone credibili che si spendono quotidianamente sul e per il territorio. Non abbiamo complessi di inferiorità verso nessuno”.
Numerosa la partecipazione all’assise catanese, provinciale e cittadina, sia dalla città che dai diversi Comuni della provincia. Folta la delegazione degli altri partiti politici e delle sigle sindacali. Hanno portato il loro saluto anche il sindaco di Catania, Raffaele Stancanelli, ed il presidente della Provincia regionale di Catania, Giuseppe Castiglione.
Presenti, insieme a D’Alia, i tre deputati regionali etnei Marco Forzese; Salvo Giuffrida e Raffaele Nicotra; quindi Andrea Piraino, presidente del coordinamento regionale; e, ancora, Giovanna Candura, responsabile regionale Pari opportunità del partito; Paolo Alibrandi, coordinatore regionale giovanile dell’Udc; Marisa Raciti dei Circoli Liberal di Catania. Ha presieduto il congresso il senatore Vincenzo Galioto.
La ‘ricetta’ lanciata da Marco Forzese si sintetizza in una formula: “Restare uniti”. All’insegna dell’unità, ha aggiunto Forzese, “il partito può essere forte e, insieme ai colleghi Giuffrida e Nicotra, con la linea guida del coordinatore D’Alia, l’Udc può crescere e diventare sempre solido sul territorio”.
“Proprio sul territorio vogliamo lavorare, senza tatticismi” , gli ha fatto eco Salvatore Giuffrida. “Aperto al mondo culturale, alla societa’ civile”, ha aggiunto Raffaele Nicotra.
Nel corso del congresso sono stati eletti per acclamazione i nuovi quadri dirigenti provinciali e cittadini dell’Udc catanese. Presidente provinciale Angelo Spina; segretario provinciale Salvatore Calogero; vice segretario provinciale Santo Primavera; presidente comunale Iano Lombardo; segretario comunale Margherita Landolina; vice segretario comunale Daniele Bottino.
Eletti anche i comitati provinciali e comunali del partito ed i delegati ai congressi regionale e nazionale. Sono stati anche nominati dal coordinatore regionale D’Alia i commissari nei Comuni etnei dove si voterà alle prossime amministrative. A Caltagirone l’onorevole Pippo Basile; a Sant’Agata Li Battiati Filippo Cirolli; a Tremestieri Etneo l’onorevole Salvo Giuffrida; a Paternò ed Acicatena l’ onorevole Raffaele Nicotra; a Misterbianco l’onorevole Marco Forzese.
Lo stesso D’Alia, ha nominato vice coordinatore regionale dell’Unione di Centro, Raffaele Nicotra. Infine è stata data comunicazione che il gruppo Udc alla Provincia di Catania cambia il suo nome in ‘Udc per il Terzo polo’.

 


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