Tutti insieme contro Orlando al ballottaggio?

Ancora non ci credono. Non ci possono credere. Sarà perché lo spoglio delle schede non è ancora terminato. Sarà perché negli uffici del Comune di Palermo l’informatizzazione non è mai riuscita a rimuovere del tutto la ‘dilatazione mediterranea’ del tempo. Sarà perché la batosta che hanno preso è così forte che ancora non possono credere che un uomo solo – Leoluca Orlando – ha ‘terremotato’ gli equilibri politici di Palermo e di tutta la Regione siciliana.

Così si interrogano. Osservano. Scrutano. Studiano, Pensano. Discutono. Precisano. Stigmatizzano. Enumerano. Alcuni annunciano improbabili ricorsi. E sognano ‘ammucchiate’ tecniche. Chissà, magari con un mezzo ricorso riescono ad avere qualche punto in percentuale in più. I voti che non sono arrivati dalle urne li facciamo arrivare con le sentenze dei giudici amministrativi! Altri sogni proibiti.

Poi, però, ripiombano nello scoramento assoluto. Totale. Titanico. Com’è stato possibile tutto questo? Antonello Cracolici, che da tre anni si sente un padreterno perché, pur avendo perso le elezioni nel 2008, è arrivato al governo dalla porta del bagno, non ci può credere: “Ma come, io? Io sono il Pd, il piddi, lo capite, il piddi!. Facciamo le riunioni della segreteria provinciale e siamo cento. Riuniamo la segreteria regionale e siamo duecento! Abbiamo gabinetti di assessorati regionali, Avvisi 20 di formazione professionale, panini, aranciate. Diciamo sì e diciamo no. Nella sanità pubblica siamo i primi, venerati e adorati. Quando cammino per le strade di Palermo mi chiamano tutti: onorevole di qua, onorevole di là… E poi pigliamo a malapena il 7 per cento dei voti con appena due consiglieri comunali? Ma siamo matti? No, non è possibile!”.

Anche Giuseppe Lumia è incredulo. Dopo la ‘straordinaria’ vittoria alle primarie pensava che i giochi erano fatti. Insieme con tutto il suo partito si sono giocati Rita Borsellino. La vittoria sembrava a qualche metro: allunga la mano e prendila… Poi arriva Orlando e si candida.

Vinciamo lo stesso, vinciamo lo stesso. Orlando è il vecchio e noi siamo il nuovo. Poi… Poi anche per lui una bella botta in testa. E la scoperta che, a Palermo, il Pd conta quanto l’Udc, voto più voto meno. Appena un punto in più della lista ‘Amo Palermo’ di Marianna Caronia. E appena un punto in più dei Popolari per l’Italia di domani. Oddio…

E che dire del presidente della Regione, Raffaele Lombardo? Pensava di essere l’imperatore di tutte le Sicilie. Il ‘capo’ indiscusso della politica isolana. Con addosso la nomea di mago delle liste ha preparato una lista con gli assessori Gaetano Armao e Massimo Russo. Una lista con a capo l’onorevole Riccardo Savona, presidente dellacommissione Bilancio e Finanze dell’Ars. Ha ‘benedetto’ una terza lista con Fli per Alessandro Aricò. Più una quarta lista, la sua: quella dell’Mpa.

E che va a succedere? Che la lista dell’Mpa, cioè la lista del presidente della Regione Lombardo, l’uomo che pensava di essere l’imperatore della Sicilia, ‘accucchia’ (raggiunge per i non siciliani) appena il 7 per cento. Una vergogna, questi palermitani! Perciò così si trattano i catanesi? Ma chi si credono di essere a Palermo? Vanno a votare Orlando e non votano per Lombardo: insomma! Ma ve l’immaginate la lista del presidente della Regione che, come il grande Pd, becca solo due consiglieri comunali. Mamma mia! Ma siamo pazzi?

E non parliamo delle tre liste pensate da Lombardo insieme con Armao, Massimo Russo, Savona e Aricò. Tutti ‘trombati’. Uno dietro l’altro. Aricò che, baldanzoso, aveva detto: “Io andrò al ballottaggio”, andrà, al massimo, a gustare un cono al limone. Per rinfrescarsi e riprendersi dalla ‘botta’ in testa. Anzi, dalla doppia ‘botta’ in testa. Infatti, non solo non va al ballottaggio, ma la sua lista alle elezioni per il rinnovo del Consiglio comunale di Palermo non raggiunge il 5 per cento. Disastro su disastro. Possibile, si chiede Aricò? Non si può fare niente?

E che dire della lista di Gaetano Armao e Massimo Russo? Medici di qua, professionisti di là, gli ‘onesti’, gli adamantini, i ‘cristallini’, gli ‘attaccati cu ‘i spinguli’ e bla bla bla. Grandi attese. Grandi speranze. E grande tonfo: 3 e mezzo per cento, o giù di lì. Da non uscire più di casa per un anno. Possibile? Ma come: noi che siamo così bravi, così preparati e la gente non ci vota? Per dindirindina!

Alla fine aveva ragione un portantino incontrato al bar di prima mattina, dalle parti di via Notarbartolo. Un uomo minuto, con gli occhi che sgusciavano dalle orbite. Scorrendo i ‘santini’ elettorali ne ha preso uno tra le mani e, mostrandocelo, ha detto: “I viri chisti? Ponnu ‘iri a cogghiri babaluci, atru chi boti…”.

Ora magari volete sapere di chi si trattava, vero?. Siete un po’ monelli, cari lettori. Ma davvero non riuscite a immaginare a chi si riferiva? Via, un po di fantasia.

E che dire dell’onorevole Savona, terza lista pro-Lombardo. Terza ‘inchiummata’ con poco più del 3 per cento. Savona – noi siamo testimoni – qualche cosa l’aveva subdorata. Non è assessore regionale, ma le cose le capisce. Al volo. Aveva intuito in anticipo – guardandosi bene dal dircelo – che la lista Armao-Massimo Russo sarebbe andata a sbattere. E aveva capito che due candidati sindaci – Aricò e Fabrizio Ferrandelli – erano troppi. “Sarebbe stato meglio un solo candidato”, ci ha confessato lunedì pomeriggio, quando le ‘randellate’ (leggere i flop di Ferrandelli e Aricò) erano ancora fresche.

Già Ferrandelli. Nei giorni precedenti le elezioni primarie del centrosiistra del 4 marzo era un po’ infastidito dai nostri articoli. Noi – in realtà eravamo in tanti a pensarlo – ipotizzavamo che Lombardo mandasse gente a votare per Ferrandelli. Per far perdere Rita Borsellino. Ferrandelli negava tutto.

Alle primarie hanno votato in 30 mila. Per il Pd, in queste elezioni comunali, hanno votato in 20 mila. Dobbiamo dedurre: 1) che tutti i 20 mila elettori che qualche giorno fa hanno votato per il Pd, il 4 marzo scorso hanno votato tutti per Ferrandelli. Possibile? Ma in questi 20 mila voti di qualche giorno fa non ci dovebbero essere gli 8 mila e rotti voti presi da Davide Faraone alle primarie? E non ci dovrebbero essere anche i voti di quei dirigenti del Pd che votavano per Rita Borsellino?

I conti del 4 marzo non tornano. Se non altro perché Cracolici e Lumia 30 mila voti, a Palermo, non li prendono nemmeno se li metti sottosopra e sotto spirito per un mese.

Sentiamo dire che al ballottaggio Ferrandelli si alleerebbe con questo e con quello. Staremo a vedere. L’importante è che non si allei con l’Mpa di Lombardo. Importante non per noi, ma per lui. Per la sua storia.

Si parla anche di apparentamento tecnico: tutti i partiti contro Orlando per evitare che la lista di Italia dei valori si prenda tutto il premio di maggioranza. Ve l’immaginate? Pdl, Pd, Udc, Grande Sud, Pid e via continuando: tutti insieme come in una legge finanziaria della Regione. Con la finanziaria i deputati di Sala d’Ercole, di maggioranza e di opposizione, salgono tutti sulla ‘diligenza’ per spartirsi i contributi e i finanziamenti. In questo caso tutti i partiti, di centrodestra e di centrosinistra, si apparenterebbero per ‘soffiare’ i seggi a Italia dei valori e a Orlando.

“Dobbiamo mitigare gli effetti perversi di questa legge elettorale”, fanno sapere con sussiego alcuni esponenti del Pd e dell’Mpa. Dimenticando che questa legge elettorale regionale “perversa” l’hanno voluta proprio il Pd e l’Mpa. Sì, proprio loro: quello – Cracolici – che non ha nemmeno un consigliere comunale a Sala delle Lapidi; e l’altro – Lombardo – che invece di presentare due liste per prendere il 7 per cento con l’Mpa e una lista con dentro Savona e gli assessori Armao e Massimo Russo per prendere un altro 7 per cento ha presentato, invece, tre liste, facendosene ‘trombare’ due su tre. Un genio, Lombardo.

E siccome noi siamo cattivi e non siamo affatto convinti che Lombardo sia un genio nella compilazione e delle liste elettorali, ricordiamo che, alle regionale del 2008, Lombardo presentò tre liste: facendosene ‘inchiummare’ due su tre… Insomma, alle ‘genialate’ elettorali Lombardo ci ha abituati.

E alla fine? Alla fine a noi l’apparentamento tecnico piace. Insomma: Lumia e Cracolici stanno insieme con Lombardo alla Regione; sono stati insieme a Gianfranco Miccichè, sempre alla Regione (e anche al Comune di Termini Imerese, nel caso di Lumia); perché mai dovebbero avere problemi a ‘stricarsi’ con Angelino Alfano, con Giampiero D’Alia e con Saverio Romano? Tutto fa brodo, in politica. L’importante, onorevole Cracolici e onorevole Lumia, non è acchiappare le poltrone comunque e in ogni dunque? O ci volete fare credere che nel Pd di Palermo ci sono i grandi valori della politica?

Su una cosa vorremmo comunque rassicurare l’onorevole Cracolici, l’onorevole Lumia e l’onorevole Lombardo: a prescindere se si farà o meno l’apparentamento ‘tecnico’, sappiano che il Pdl, al ballottaggio, voterà compatto per Fabrizio Ferrandelli così come ha votato ‘compatto’ per Massimo Costa…

 

 


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