Un'associazione senza fini di lucro con un'esperienza decennale ma con nessuna sede siciliana. Fino a ieri, quando è stato inaugurato lo sportello di Palermo. Oggi tocca a Siracusa e al capoluogo etneo. Dove cinque, sei legali verranno ospitati nei locali dell'Ordine dei cavalieri della Mercede per aiutare chi è senza fissa dimora ad ottenere una residenza. E così i propri diritti, come quello a cure costanti
Tutela legale gratuita per i senza tetto Arrivano a Catania gli avvocati di strada
«La residenza è un elemento sottovalutato. Eppure senza di essa una persona non esiste». Nessun diritto a partecipare alle graduatorie per l’assegnazione delle case popolari. Nessuna assistenza sanitaria. Nessun diritto di voto. E’ la condizione di chi è senza fissa dimora, centinaia di cittadini fantasmi per il Comune. Ai quali alle volte basterebbe un’istanza indirizzata all’amministrazione cittadina per avviare una pratica in grado di restituire loro i propri diritti. Per questo apre oggi la sede etnea dell’associazione Avvocato di strada, una onlus che da dieci anni in 22 città italiane presta assistenza legale gratuita ai senza tetto. Assente in Sicilia fino a ieri, quando è stata inaugurata la sede di Palermo. Oggi tocca a Catania in mattinata e a Siracusa nel pomeriggio. Cinque, sei avvocati etnei riceveranno per due ore alla settimana il martedì dalle 17 alle 19 senza appuntamento, in via Sangiuliano 60/a. Sede dell’Ordine dei cavalieri della Mercede, associazione già attiva nel sociale e che ha messo a loro disposizione una stanza.
«Siamo un gruppo variegato di avvocati. C’è chi si occupa di penale e chi di civile spiega Giuseppe Rapisarda, coordinatore dell’associazione per Catania Ma anche di temi specifici, come la famiglia o il lavoro. Pensiamo di ricevere in coppia, per offrire competenze diverse a chi ha bisogno della nostra consulenza». Non solo migranti o clochard, ma anche famiglie catanesi in difficoltà: prive di una residenza fissa e così di un medico di base, ad esempio. Un mondo che gli avvocati di strada hanno imparato a conoscere, prima di gettarsi in quest’esperimento, per spogliarsi da qualunque stereotipo. «Per noi è stata un’esperienza forte ammette Rapisarda Ho visto diverse persone distinte in fila per un pasto caldo». I nuovi poveri, «che possono essere anche genitori separati che non riescono a mantenere due famiglie», continua. Un’emergenza che in città si fa sempre più evidente, anche nei numeri.
La vera scommessa, adesso, sarà raggiungere quanti potrebbero avere bisogno di questo servizio. «Puntiamo al passaparola, innanzitutto spiega Rapisarda e ad essere presenti in maniera comunque discreta». Così la sede di via Sangiuliano, dove da tempo si forniscono assistenza e servizi ai senza tetto, sembra essere il luogo adatto. Poi, magari, anche il volantinaggio. «Perché Catania è davvero una città difficile. La marginalità non esiste solo in periferia ma anche in pieno centro». Sotto gli occhi di tutti e l’impegno dei volontari delle diverse associazioni cittadine. «Noi cercheremo di fare la nostra parte», conclude.
[Foto di jing.dong]