I militari della guardia di finanza di Catania e funzionari dell’Agenzia di accise, dogane e monopoli (Adm) della Sicilia hanno sequestrato beni per 25 milioni di euro nei confronti di otto società, due ditte individuali e 13 indagati nell’ambito di un’inchiesta per una presunta truffa su carburanti. L’indagine ha riguardato due distinti gruppi criminali che avrebbero commercializzato […]
Truffe sui carburanti, 13 indagati e sequestro di beni per un valore di 25 milioni di euro
I militari della guardia di finanza di Catania e funzionari dell’Agenzia di accise, dogane e monopoli (Adm) della Sicilia hanno sequestrato beni per 25 milioni di euro nei confronti di otto società, due ditte individuali e 13 indagati nell’ambito di un’inchiesta per una presunta truffa su carburanti. L’indagine ha riguardato due distinti gruppi criminali che avrebbero commercializzato prodotti petroliferi illecitamente introdotti nel territorio nazionale, per la successiva rivendita a basso costo, in evasione dell’Iva e delle accise; gasolio a uso agricolo e miscele non autorizzate, fraudolentemente destinati all’uso autotrazione. Dalle indagini sarebbe emerso che un primo gruppo criminale avrebbe provveduto a introdurre illecitamente nel territorio dello Stato ingenti quantitativi di prodotti energetici provenienti da Austria, Germania, Repubblica Ceca, Romania e Slovenia, formalmente indirizzati a due depositi in provincia di Verona e Catania, ma di fatto destinati ad altri siti etnei di stoccaggio gestiti dagli indagati; cedere a basso costo i carburanti a favore di imprese di autotrasporto e distributori stradali operanti nel territorio siciliano. La competitività dei prezzi praticati sarebbe stata assicurata grazie alla sistematica evasione delle imposte dovute sui prodotti energetici, in particolare l’Iva, ricorrendo a fatture per operazioni inesistenti e alla successiva omissione ovvero presentazione di dichiarazioni fiscali infedeli.
Il secondo gruppo criminale, con base operativa in provincia di Catania, avrebbe effettuato cospicui acquisti di gasolio a uso agricolo e prodotti energetici “allungati” con oli esausti di scarsa qualità presso tre distinti depositi commerciali di Reggio Calabria, Gioia Tauro e Palermo, per poi commercializzarli nella regione sicula senza versare le relative imposte.Sono stati sequestrati oltre 125.000 litri di carburanti di illecita provenienza e i mezzi e alle attrezzature utilizzate per il trasporto e lo stoccaggio della merce.