Viaggiare sui treni siciliani costerà di più. È il primo dato che emerge dal nuovo contratto di servizio che Regione e Trenitalia sono pronte a stipulare dopo una gestazione lunga più di un anno. A svelare i primi dettagli dell’accordo, da cui dipenderà il futuro dei trasporti ferroviari dell’Isola fino al 2026, è il Comitato pendolari siciliani. Il Contratto porterà ad un progressivo aumento del prezzo di biglietti e abbonamenti pari al 3,5 per cento annuo. «Il costo di un abbonamento mensile medio per una fascia di 40 chilometri – spiega il coordinatore Giosuè Malaponti – dai 61 euro dello scorso anno raggiungerà i circa 90 euro nel 2026».
Aumenti a cui giocoforza seguiranno maggiori investimenti da parte di Trenitalia per migliorare il trasporto su ferro in Sicilia, con particolare riguardo al numero di convogli circolanti e al confort dei viaggiatori. È quanto auspica il Comitato pendolari che, dopo aver analizzato il Contratto, sottolinea l’attuale mancanza di servizi come il WI-FI a bordo treno e i dispositivi telefonici per le informazioni all’utenza. Assenti, inoltre, abbonamenti riservati a forze dell’ordine e studenti.
«Nel nuovo contratto di servizio – precisa Malaponti – non viene mai menzionato il termine pendolare: lavoratore o studente che quotidianamente si sposta dalla località di residenza per raggiungere quella della propria attività. Non si tratta di un semplice passeggero, è tutt’altra storia. Ci sono in ballo esigenze diverse, chi utilizza il treno quotidianamente va tutelato».
Il costo del contratto 2017-2026, ammonta a 1 miliardo e 115 milioni di euro a cui vanno aggiunti ulteriori 83 milioni previsti dal Piano economico di Trenitalia e approvati nei mesi scorsi dall’Assemblea Regionale Siciliana. Al suo interno, investimenti per la riqualificazione di vetture e elettromotrici attualmente circolanti e degli impianti di manutenzione di Palermo, Catania e Siracusa. «Trenitalia – dichiara Malaponti – ha messo sul tavolo 42 milioni di euro che sarebbe potuti servire all’acquisto di treni nuovi invece di impiegarli in parte al recupero di materiale rotabile già vetusto. In Regione, la partita è ancora aperta e confidiamo nell’intervento del presidente Nello Musumeci che si è da sempre mostrato sensibile alle esigenze dei pendolari siciliani».
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