Non accennano a placarsi le polemiche sulla scorciatoia voluta dai grillini per ovviare ai disagi dei comuni più colpiti dalla chiusura dell’A19, dopo il cedimento di alcuni piloni del viadotto Himera. Se da un lato i democratici annunciano di «vigilare sulla realizzazione dell'opera», i grillini sospettano che sia già cominciata «la caccia ai cavilli legati» pur di impedire che il merito ricada sui pentastellati
Trazzera di Caltavuturo: è scontro Pd-M5S «Governo in catalessi ma la Sicilia è spaccata»
Non accennano a placarsi le polemiche attorno alla trazzera di Caltavuturo. La scorciatoia che il M5S ha deciso di far asfaltare per ovviare ai disagi dei comuni più colpiti dalla chiusura dell’A19, rimasti isolati in seguito al cedimento di alcuni piloni del viadotto Himera. Un annuncio accolto inizialmente con scetticismo, soprattutto dal Governo Crocetta e dalle forze della maggioranza, senza riuscire a scalfire la determinazione dei grillini che a testa bassa sono andati dritti per la loro strada. Ieri, infatti, sono cominciati i lavori e, puntualmente anche le “schermaglie“. A lanciare per primo una bordata è stato il deputato regionale del Pd, Pippo Digiacomo, che riguardo la trazzera ha sollevato lo spettro di pericoli e incidenti.
«Ho percorso personalmente la trazzera che collega Tremonzelli a Scillato – dice Digiacomo – è molto pericolosa e credo continuerà ad esserlo anche dopo che sarà stata asfaltata. Per non parlare di come sarà in inverno. Capisco le ragioni della propaganda per il consenso, ma dovremmo stare attenti a non indurre i cittadini inconsapevoli a farsi male». Digiacomo, inoltre, promette di non abbassare la guardia e di continuare a «sorvegliare con attenzione tutti i pareri, i collaudi e le agibilità rilasciate per progettare, finanziare e dichiarare agibile un’arteria che, con un volume di traffico ‘autostradale’, sarà pericolosissima». Per il dem le ragioni di sicurezza e prudenza sono sacrificate in favore di «esigenze di propaganda», ma far percorrere ai siciliani una trazzera «nella quale può ‘scapparci il morto’, sinceramente ci sembra troppo».
Accuse dure che non lasciano spazio a repliche, anche se per i pentastellati è evidente che dietro questi attacchi si nasconde la volontà del Governo e del Pd di non realizzare la scorciatoia «alla faccia degli enormi disagi dei siciliani». Ad ogni buon conto, per il movimento creato da Grillo quelle di Digiacomo sono «dichiarazioni allucinanti» e dimostrerebbero «la chiarissima volontà di mettersi tra le ruspe e le peripezie di chi è costretto a viaggiare con frequenza sulla A-19. Per loro è inaccettabile che qualcuno operi, e velocemente, mentre loro sono in catalessi, che le ruspe siano già al lavoro mentre loro litigano. Meglio una Sicilia spaccata in due fino a dicembre e magari oltre, piuttosto, che darla vinta ai grillini».
Si aspettano di tutto i deputati grillini e, secondo loro, la «caccia al cavillo giuridico per fermare camion e operai è già sicuramente partita». E le dichiarazioni Digiacomo in questo senso lasciano pochi dubbi, visto che il Pd annuncia di voler sorvegliare con attenzione tutti i passaggi burocratici dell’opera. «Giustissimo, anzi doveroso – dicono – ma questa non dovrebbe essere la routine per qualsiasi opera pubblica? O dobbiamo credere che altrove si sorvoli allegramente, cosa, del resto, che i recenti crolli hanno dimostrato? A Digiacomo – concludono – vorremmo ricordare che sono infinite le strade pericolosissime in Sicilia, come la Ss 115 che ha visto un’infinità di morti e per la quale abbiamo presentato pure un esposto in Procura».