Dopo l'esperienza dell'anno passato, riprende il progetto di Peppe De Caro, Tano Melfi e di coloro che sono interessati a riscoprire l'antico tragitto che collega Kamarina a Mozia. Siglato un gemellaggio con i camminatori sardi, mentre sono state stipulate collaborazioni con Arpa e associazioni animaliste
Trasversale Sicula, riparte il viaggio per la Sicilia Tra trazzere e percorsi storici legati all’antichità
Si riparte, come sempre il 4 ottobre, giorno di San Francesco. Peppe De Caro, Tano Melfi e il gruppo storico dell’Antica Trasversale Sicula, più tutti coloro che vorranno affiancarli, zaino in spalla, ripartiranno da Kamarina per arrivare a Mozia, mappando tutto quello che incontreranno sulla loro strada e aggiungendo quanto magari l’anno scorso è sfuggito. Nel frattempo sono cambiate tante cose. La Trasversale è diventata un fenomeno sociale e culturale regionale, ha riscosso sempre più consensi ed è entrata nei Municipi e nelle Università. La nuova avventura sarà ancora più ricca, grazie al sostegno di numerose associazioni ed enti e al patrocinio dell’assessorato regionale al Turismo. E nei giorni scorsi è stato siglato un gemellaggio con il Cammino 100 Torri che unirà simbolicamente le due più grandi isole italiane: Sicilia e Sardegna.
Due cammini diversi e due storie differenti, ma la stessa volontà di contribuire al recupero e alla promozione del territorio per sensibilizzare i cittadini e tutti coloro che percorreranno le strade isolane. «Siamo felicissimi di questo gemellaggio – commenta De Caro -. Le basi sono state avviate lo scorso anno quando, grazie agli amici del Forum dei Pellegrini e al Cammino della Madonna delle Milizie (Donnalucata, Scicli), abbiamo conosciuto Nicola Melis, esperto camminatore sardo e presidente del Cammino 100 Torri. È bastato un incontro per condividere sogni e progetti che ci auguriamo inizino a concretizzarsi da subito. Insieme lavoreremo – continua – per incrociare i due cammini».
Il percorso permetterà di ripercorrere a piedi l’itinerario dell’Antica Trasversale Sicula che collegava – e collega – le greche Kamarina e Morgantina e la cartaginese Mozia. Ben 577 chilometri, non più 480, attraverso gli insediamenti più significativi delle popolazioni pre-romane della Sicilia. «Partendo da Kamarina raggiungeremo l’antica via Selinuntina e il sito di Pantalica – spiega De Caro -. Da lì attraverseremo il saltus camarinensis presso Licodia Eubea e ci dirigeremo verso il santuario siculo di Palikè. In seguito andremo alla volta di Morgantina, del lago di Pergusa, di Enna, Hyppana (nei pressi di Prizzi), Entella e Segesta, sino a Mozia, attraversando le antiche ferrovie dismesse, le riserve naturali e i siti patrimonio dell’Unesco. Il rientro è in programma intorno alla metà di novembre».
Nell’ultimo anno, dopo la prima mappatura, tutto il percorso è stato studiato, modificato e verificato da studiosi, archeologi e appassionati di cammini. «È stato incredibile il lavoro svolto dal nostro consulente scientifico Giuseppe Labisi, dal professore Giovanni Uggeri e dai tanti amici conosciuti in questi mesi, come l’archeologo Rocco Corselli di Calatafimi-Segesta o l’architetto Luigi Santagati, esperto siciliano di trazzere. Dopo questa importante fase – continua De Caro – il 4 ottobre ripercorreremo il tracciato e lo descriveremo passo dopo passo in sinergia con il LabGIS dell’Osservatorio turistico della Regione, evidenziando punti d’interesse, emergenze ambientali e stato di conservazione dei beni della nostra terra. Alla fine consegneremo un itinerario pronto per essere percorso da tutti».
Altra grande novità è il sostegno di Arpa, Enpa, Wwf e Aipin (Associazione italiana per l’ingegneria naturalistica). Quest’ultima si occuperà della verifica dello stato di conservazione delle aree attraversate e di elaborare, ove necessario, progetti di recupero di quelle in cui si riscontreranno dissesti idrogeologici. Ad Arpa saranno comunicati i dati raccolti, mentre con Wwf ed Enpa si costruirà una rete di associazioni animaliste in tutto il percorso, per segnalare le eventuali emergenze che i futuri camminatori potrebbero trovarsi ad affrontare.
Un lavoro serio, complesso e certosino, che ha permesso alla Trasversale Sicula di diventare una realtà nota. Dimostrazione ne è l’accoglienza sempre più calorosa che i camminatori trovano ovunque vadano. «La nostra pagina Facebook – annuncia De Caro – è seguita da oltre settemila persone e abbiamo una media di 60-80 mila visualizzazioni a settimana. Il lavoro svolto in quest’ultimo anno ci ha permesso di conoscere dal più umile pastore al più grande esperto di turismo relazionale».
Chiunque volesse far parte del gruppo in partenza, esperti camminatori e studiosi ma anche semplici appassionati, può inviare una mail, entro il 25 settembre, all’indirizzo trasversalesicula@gmail.com. Durante il viaggio si dormirà in luoghi messi a disposizione dalle comunità che riceveranno la carovana o in tenda. «L’augurio – conclude De Caro – è che, dal giorno successivo al completamento della mappatura, in tanti scelgano di farsi trasportare dalla magia dell’Antica Trasversale Sicula e la percorrano. Sarebbe il miglior regalo alla nostra Sicilia».