Cestini rotti, panchine divelte e illuminazione fuori uso. La piazza intitolata al commissario di polizia ucciso da Cosa nostra è stata presa di mira questa notte. Ma nella zona sono numerosi gli atti vandalici che si susseguono da tempo. «Cosa fa l'amministrazione? Nulla», attacca Erio Buceti, consigliere della IV municipalità. Guarda le foto
Trappeto, vandalizzata piazza Beppe Montana Buceti: «È l’ultimo episodio di una lunga serie»
Cestini rotti, panchine danneggiate, illuminazione fuori uso. È successo stanotte in piazza Beppe Montana, a Trappeto. «È solo l’ultimo degli atti vandalici avvenuti in tutta la zona», afferma Erio Buceti, consigliere della IV municipalità. «È un’area che è oggetto di una continua vandalizzazione», prosegue Buceti. Che fa un elenco degli episodi più recenti: «Tre settimane fa ci sono stati i furti rame in viale Tirreno. Poi i danni al PalaGalermo. Oggi è toccato a piazza Montana. È tutto concentrato in una zona molto ristretta».
Per il parco oggetto dell’ultima azione, intitolato al commissario di polizia ucciso da Cosa nostra trent’anni fa, il timore è che vengano distrutti anche i giochi installati da poco meno di un mese. «Queste persone non fanno altro che deturpare per puro divertimento», esclama amareggiato Buceti. «Abbiamo chiesto all’amministrazione che venga garantita la videosorveglianza, ma ci hanno detto che è troppo dispendiosa», spiega il consigliere. La soluzione, allora, «è che venga aumentata la vigilanza sul territorio».
«Dove vuole si arrivare? Qual è il limite? Cosa fa l’amministrazione? – si chiede Erio Buceti – Nulla». E continua: «Ci si aspetterebbe dal sindaco una presa di posizione che però non avviene». I residenti, racconta il consigliere di municipalità, «hanno paura di uscire di casa. Serve più attenzione». Un appello fatto «più volte. Ma il controllo avviene per poco tempo e solo dopo che è successo qualcosa». Erio Buceti conclude: «Sentire dire ai residenti che sono spaventati, in un paese civile, è drammatico. Come amministratore del territorio non è bello non riuscire a garantire la sicurezza».