È riconosciuto un buon amministratore, ma dietro il 70 per cento ottenuto c'è anche un ventaglio di forze e soggetti politici molto trasversale. Dall'assessore regionale Turano al delfino di D'Alì, Guaiana, ecco gli uomini che hanno contribuito al successo
Trapani, dietro exploit di Tranchida il flirt tra sinistra e destra Col sindaco Pd uomini di Fazio, D’Alì e Diventerà Bellissima
Il centrodestra che flirta con il centrosinistra vince a Trapani. Giacomo Tranchida asfalta tutti e con il 70 per cento dei voti è il nuovo sindaco della città falcata. Alleanze locali anomale. Sette liste a sostegno dell’ex sindaco di Erice e Valderice, e tutte oltre la soglia del 5 per cento, per un totale di 168 candidati. Sul carro del vincitore ex uomini di Antonino D’Alì, ma anche pezzi importanti dell’entourage dell’ex deputato regionale Mimmo Fazio, che lo scorso anno riuscì a raggiungere l’obiettivo ballottaggio salvo poi ritirarsi a causa dell’inchiesta Mare Monstrum, lasciando in corsa il candidato del Pd Pietro Savona che non riuscì a raggiungere il 50 per cento dei voti.
A sostegno di Tranchida sono scesi in campo l’attuale assessore della giunta Musumeci Mimmo Turano, con la lista Trapani Tua. Il vice commissario dell’Udc in Sicilia lo scorso anno aveva sostenuto la candidatura di Fazio, come lo stesso Tranchida che, nonostante la presenza di un candidato del Pd, ovvero Savona, in più occasioni aveva dichiarato il suo sostegno all’ex deputato regionale. Un sostegno letto da più parti come un accordo trasversale in vista delle Regionali dello scorso mese di novembre, che Tranchida ha perso per pochi punti percentuali rispetto al compagno di partito Baldo Gucciardi.
Tra le liste più forti a sostegno di Tranchida, troviamo Amo Trapani, che ha raggiunto il 14 per cento delle preferenze. Ideatore del progetto civico è Giuseppe Guaiana, ex delfino di D’Alì che lo scorso anno fu il primo dei non eletti con 1.500 preferenze. Visti i numeri di Amo Trapani, non è escluso che sarà lui il nuovo presidente del consiglio comunale. Tra gli accordi anomali, anche l’appoggio del gruppo capeggiato da Michele Rallo e del riconfermato sindaco di Custonaci Peppe Bica, rappresentanti di Diventerà Bellissima che, in disaccordo con la segreteria del partito del presidente Musumeci, hanno appoggiato la candidatura di Tranchida. Unico anello di congiunzione tra Bica, Rallo e Tranchida è l’appartenenza di Custonaci nell’unione dei comuni Elimo-ericini di cui Erice è capofila. Il partito in città si è invece schierato dalla parte dell’avvocato Vito Galluffo.
Tranchida, riconosciuto da tutti come un buon amministratore, con vent’anni di carriera alle spalle, è parecchio conosciuto ed amato. Molto probabilmente avrebbe vinto lo stesso. A cambiare forse sarebbero stati i numeri.