Il nazionale macedone esprime le sue sensazioni dopo la marcatura nel match vinto sabato scorso al Barbera contro il Frosinone. Una parabola che ricorda il marchio di fabbrica di Del Piero: «Felice del paragone, lo seguivo da bambino»
Trajkovski brinda al suo primo gol in A «Una rete speciale, spero di farne altre»
La gara con il Frosinone disputata sabato scorso è una «cartolina» che occupa un posto speciale nell’album personale di Aleksandar Trajkovski. È un’immagine che il nazionale macedone scolpirà per sempre nella sua memoria trattandosi della partita in cui ha realizzato il primo gol in serie A. «In passato ho segnato gol altrettanto belli ma questo ha un sapore particolare perché è il primo nel campionato di massima serie in Italia – ha spiegato – Adesso mi concentrerò solo sul lavoro da fare per cercare di migliorare e mantenere questo livello di prestazioni. A chi lo dedico? Non ho dediche speciali da fare, è una rete che mi dà tanta fiducia a titolo personale e che mi spinge a giocare con l’obiettivo di segnare tanti altri gol». La dinamica della rete realizzata contro i ciociari ricorda molto il classico gol alla Del Piero, un paragone che rende orgoglioso il numero 8 rosanero: «Ho ricevuto tanti messaggi, soprattutto su internet. Credo che la gente sia felice soprattutto perché siamo riusciti a vincere dopo un momento di difficoltà. In ogni caso, l’accostamento con Del Piero, giocatore che seguivo da bambino, mi fa molto piacere. È uno stimolo ed un incentivo a fare sempre meglio nel prosieguo della stagione».
Con il gol del momentaneo 3-1, Trajkovski ha contribuito in maniera determinante alla conquista di un successo prezioso. Una vittoria molto importante per la classifica e che consente ai rosanero di proiettarsi con più serenità verso la sfida di domenica in casa della Sampdoria. «Ho visto la gara contro la Lazio e sono convinto che potremo ottenere un risultato positivo – dice – se a Genova scenderemo in campo con lo spirito, la stessa determinazione e voglia di combattere mostrate contro il Frosinone». Galvanizzato dal gol, il secondo con la maglia del Palermo dopo quello siglato in Coppa Italia contro l’Alessandria, il macedone si candida per una maglia da titolare consapevole del fatto che, rispetto alla precedente gestione tecnica, adesso ci sono più spazi a sua disposizione per mettersi in mostra e ritagliarsi un’importante fetta di visibilità. «Con Iachini per me era un po’ più difficile trovare spazio perché si giocava con soli due attaccanti in avanti ed ero chiuso dalla concorrenza. Adesso con Ballardini si gioca con un elemento in più in fase offensiva e, di conseguenza, si aprono maggiori spiragli anche nel ruolo di trequartista con cui mi sono confrontato spesso in passato. Comunque, al di là della collocazione tattica, l’importante è dare sempre il massimo per la squadra».
L’ex Zulte Waregem antepone le esigenze del gruppo a quelle individuali: «Non mi sono posto obiettivi a titolo personale proprio perché conta innanzitutto il bene del collettivo. L’importante è che la squadra vinca e che ognuno di noi dia il 110% per centrare il traguardo. Quando la squadra fa bene, inoltre, anche il singolo ne beneficia e i gol e gli assist sono una conseguenza». Pillole di umiltà da parte del centrocampista classe ’92, un giocatore in rampa di lancio dopo un avvio diesel: «Ho sempre sognato di giocare in serie A e adesso questo sogno si è realizzato. All’inizio ho avuto un po’ di difficoltà ma adesso va molto meglio e, attraverso l’apprendimento della lingua italiana (il giocatore si esprime ancora in inglese, ndr), sto cercando di perfezionare il mio inserimento».