L'istituto musicale celebra quattro secoli dalla sua fondazione con un'offerta lunga un anno e ricca di appuntamenti che, nelle parole del direttore Daniele Ficola, «si svolgeranno in vari posti prestigiosi perchè non vogliamo essere autoreferenziali ma aperti». La prima al teatro Massimo con un'esecuzione di due Canzoni inedite di Gaetano Donizetti, il cui manoscritto proviene dalla biblioteca
Tra storia e futuro, il Conservatorio festeggia 400 anni «Fare uscire la musica per arrivare dove è necessario»
«Il Conservatorio è un istituto antico ma non vecchio: noi siamo quello che siamo stati». È con queste parole che il presidente del Conservatorio di musica Vincenzo Bellini, Gandolfo Librizzi, ha introdotto il programma lungo un anno col quale si festeggiano i 400 anni di vita del prestigiosto istituto musicale. Il Conservatorio celebra i quattro secoli trascorsi dalla sua fondazione, avvenuta nel 1617 sotto il nome del Buon Pastore come opera pia del vicerè Conte De Castro, con una serie di appuntamenti che, come ribadito dal direttore Daniele Ficola, «si svolgeranno in vari posti prestigiosi perchè non vogliamo essere autoreferenziali ma aperti». Oltre alla Sala Scarlatti del Conservatorio, le iniziative musicali avranno sede al teatro Massimo, al Politeama, alla chiesa del ss. Salvatore, al Real Teatro di Santa Cecilia e all’Oratorio di Santa Cita.
«Il Conservatorio è profondamente intrecciato con la storia di questa città – ha aggiunto Librizzi -. L’idea è di fare uscire la musica da questi luoghi per farla arrivare laddove è necessario. Voglio ricordare che questo Conservatorio, il più antico d’Italia dopo quello di Napoli, nacque come casa di accoglienza verso i dispersi per insegnare loro la musica, che è diventata anche possibilità di mobilità sociale. La musica unisce ciò che le parole dividono, ed è per questo che tra i nostri futuri progetti c’è quello di far suonare insieme i popoli del Mediterraneo, oltre che quello che già facciamo come portare la nostra arte nelle scuole, nelle carceri e negli ospedali».
Si apre dunque al teatro Massimo il 6 marzo con la prima esecuzione moderna di due Cantate inedite di Gaetano Donizetti (il cui manoscritto è un prezioso ritrovamento che proviene proprio dalla Biblioteca del Conservatorio), per poi proseguire con un repertorio ricco e variegato che attraversa tutti i tempi e tutti i generi: dalla musica antica al barocco, dal sinfonico alla lirica, dal jazz all’elettronica. Tra i fiori all’occhiello delle manifestazioni sicuramente da annoverare l’Internazional Rostrum of Composers, un concorso internazionale dedicato ai giovani compositori contemporanei e co-finanziato con fondi europei, nonchè la presenza di 40 radio europee tra le più prestigiose che saranno presenti in città dal 16 al 19 maggio per giudicare le composizioni in gara.
«Il Conservatorio rinnova il processo di autostima di cui noi palermitani abbiamo bisogno – ha ribadito il sindaco Leoluca Orlando -. Noi come amministrazione comunale abbiamo il dovere, prima di fare le cose, di creare il clima. È per questo che nel Patto per Palermo abbiamo inserito anche enti come il Conservatorio. Oggi possiamo dire che il clima è quello di una proficua collaborazione tra enti. Niente è più sinonimo dell’accoglienza come la musica, armonia tra diversi per definizione».
Una storia che guarda al futuro, quella del Conservatorio Bellini, tanto da voler coinvolgere anche gli ex studenti che da tempo sono attivi nelle più importanti sale e teatri del mondo: tra le presenze più significative Desirée Rancatore, giovane soprano già celebre a livello internazionale, il clarinettista Calogero Palermo che suona nel prestigioso istituto di Amsterdam, il violinista Andrea Alabiso, il primo trombone della Cleveland Orchestra Massimo La Rosa, e tanti altri ancora.
C’è anche Francesco Giambrone, attuale sovrintendente del teatro Massimo, tra gli ex allievi del Conservatorio. «Qui ho studiato pianoforte – ha ricordato l’ex assessore nonchè ex presidente dell’istituto per sei anni -. Mi piace ricordare che nel 2017 anche il teatro Massimo festeggia un tondo anniversario, quello dei 120 anni. Il Conservatorio costruisce le persone senza le quali il Massimo non esisterebbe, con riferimento sia ai lavoratori che al pubblico». Il programma completo dei 400 anni del Coservatorio è consultabile sull’apposito sito.