Tour del M5S nei siti industriali ‘ammazza siciliani’

Da Priolo a Gela. Le due cittadine, sedi di stabilimenti de petrolchimico,  simbolo dello stupro subito dalla Sicilia in termini di colonizzazione industriale selvaggia. Due luoghi simbolo di uno sfruttamento sfrontato delle risorse siciliane avallato da tutti i governi nazionali e regionali, di inquinamento gravissimo non soltanto per i danni arrecati alla Salute dei siciliani (sappiamo che in quelle aree è altissima l’incidenza di tumori e malformazioni),  e all’ambiente, ma anche perché queste aree sono oggetto di un Piano di risanamento del Ministero dell’Ambiente già dal 1995.

Un Piano ‘fantasma’ che ancora oggi non si è mai materializzato (i Ministri dell’Ambiente siciliani, è noto, si occupavano di far approvare il rigassificatore a Priolo e di Porto Empedocle, alle spalle della Valle dei Templi), mentre Roma continua ad intascare le accise sui prodotti petroliferi che secondo lo Statuto siciliano, spetterebbero alla Regione. 

Due luoghi a cui, non caso, il Movimento 5 Stelle, dedica un tour:

Domani e dopodomani “diversi parlamentari  di Camera e Senato e rappresentanti dell’Assemblea regionale siciliana partendo da Priolo, passando per Melilli, Augusta, tutti comuni del Siracusano, arriveranno fino a  Gela, in provincia di Caltanisseta,   per il ‘Not Oil Tour’.

Un tour, spiega una nota M5S, “nelle cattedrali dell’inquinamento, che vedranno i portavoce nelle istituzioni al fianco di cittadini, comitati e associazioni che da anni vivono sulla loro pelle gli effetti nocivi su salute e ambiente della presenza sui territori dove vivono di impianti chimici e petrolchimici”.

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Da priolo a gela. Le due cittadine, sedi di stabilimenti de petrolchimico,  simbolo dello stupro subito dalla sicilia in termini di colonizzazione industriale selvaggia. Due luoghi simbolo di uno sfruttamento sfrontato delle risorse siciliane avallato da tutti i governi nazionali e regionali, di inquinamento gravissimo non soltanto per i danni arrecati alla salute dei siciliani (sappiamo che in quelle aree è altissima l'incidenza di tumori e malformazioni),  e all'ambiente, ma anche perché queste aree sono oggetto di un piano di risanamento del ministero dell’ambiente già dal 1995.

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