Dal 24 al 26 maggio al centro Zo, il format internazionale rivolto agli startupper fa nuovamente tappa nella città etnea per tre giorni in cui giovani sviluppatori, grafici e businessman potranno presentare le loro idee e comporre dei team per trasformarle in progetti da sottoporre ad una giuria di investitori a caccia di innovazione. Tutto all'interno di un grande laboratorio in cui sporcarsi le mani grazie all'aiuto di professionisti di successo. Con tante novità e un momento speciale in musica dedicato alla cultura della legalità
Torna a Catania lo Startup weekend «Da idea a progetto d’impresa in 54 ore»
Trasformare un’idea in un progetto d’impresa in 54 ore. E’ la sfida – ambiziosa ma collaudata – di Startup weekend, che anche quest’anno, dopo il successo dell’edizione 2012, torna a Catania con una tre giorni no stop di lavoro intensivo in cui porre le base per mettere su le aziende di domani. Dal 24 al 26 maggio, infatti, il centro Zo di piazzale Asia ospiterà 24 ore su 24 decine di giovani partecipanti – tra cui sviluppatori, grafici, economisti ed esperti web – che, aiutati da mentor d’eccezione, si metteranno alla prova per attirare l’attenzione della giuria di investitori, che valuterà i progetti migliori, o per trovare partner per ampliare il proprio team. Tutto con lo scopo di fare un primo importante passo per tradurre un’idea in realtà. Ma anche un’occasione per «contaminarsi, conoscersi ed “annusarsi” – spiega Peppe Sirchia, co-organizzatore insieme a Mario Scuderi e Antonio Perdichizzi – dove capire, lavorandoci, come funziona un modello di microimpresa ed entrare in contatto, sporcandosi le mani, con i meccanismi che l’accademia non insegna».
Il format, nato nel 2007, raggiunge per la seconda volta la città etnea, per raccogliere le idee incontrollabili nate sotto al Vulcano. Insieme a Catania – dove è stato organizzato da #Wcap-Working Capital Accelerator, il network StartupCT e dai Giovani imprenditori di Confindustria – Startup weekend quest’anno si svolge contemporaneamente in ben 16 città del mondo, tra cui Bangkok, in Tailandia, Lione, in Francia, Oslo, in Norvegia, Bruxelles in Belgio e Ottawa in Canada. Ma l’edizione catanese non ha nulla da invidiare alle sorelle degli altri paesi, vantando sponsor importanti e ospiti di spicco, tra cui Marco Marinucci di Mind the Bridge, Marco Zamperini di Ntt Data Italia e Salvo Mizzi di Working Capital, insieme a Riccardo Luna e Davide Bennato, che «faranno da speaker e terranno una serie di workshop formativi», anticipa l’organizzatore. E poi una squadra di coach, che aiuteranno i partecipanti a preparare i progetti. «Alcuni si sono liberati appositamente per poter partecipare ed altri si sono addirittura autoproposti», racconta Sirchia, definendolo un soddisfazione un «segnale positivo».
Si parte venerdì pomeriggio con la registrazione dei partecipanti. Che, «per limitazioni logistiche, non potranno superare un certo numero, ma faremo di tutto per farcene stare il più possibile», assicura Sirchia, sottolineando che è possibile iscriversi tramite l’apposito form «fino a due ore prima dell’apertura dei lavori». Si può partecipare come squadra – che deve essere composta da uno sviluppatore, un grafico e un business – oppure come singolo, per proporre e mettere a disposizione le proprie competenze. Sempre venerdì ci sarà il primo incontro in cui gli aspiranti startupper si confronteranno con alcuni «casi di successo». «Idee – spiega l’organizzatore – nate dentro Startup weekend e che oggi sono diventate vere e proprie aziende o che si sono contaminate tra loro per dare vita a nuovi progetti di successo». In serata, poi, partirà la prima vera sfida: ogni team dovrà presentare la propria idea con un pitch di 60 secondi. «Un momento molto importante – precisa Sirchia – perché dà la prima impressione sulla validità del progetto».
Già dalla notte di venerdì i partecipanti si metteranno all’opera per sviluppare i progetti. I lavori – che proseguiranno per tutta la giornata di sabato fino a domenica mattina – saranno interrotti solo dagli speech condotti dagli ospiti, «a cui abbiamo scelto di dare un approccio formativo strutturandoli come workshop», spiega Sirchia. Domenica pomeriggio, dopo lo stop ai lavori, sarà la volta dei pitch finali, in cui ogni team che si è creato presenterà il proprio progetto davanti ad una giuria di investitori. Che quest’anno «saranno resi noti solo poco prima della presentazione – anticipa l’organizzatore – per evitare che le idee sviluppate siano orientate soltanto ai campi d’interesse della giuria, per rendere i partecipanti più liberi e dare così più spazio alla creatività». Anche nell’edizione 2013 «non si vince nulla se non qualche gadget, ma si ha la possibilità di presentare la propria idea ad un pubblico di addetti ai lavori, sempre alla ricerca di idee interessanti ed originali, e di incontrare partner e co-founder di una nuova impresa, oltre a potersi confrontare con professionalità differenti, crescere e contaminarsi», spiega l’organizzatore. Perché «Startup weekend è prima di tutto una palestra in cui ci si mette in gioco per concretizzare un’idea».
Ma non finisce qui. L’edizione 2013 si apre con una novità che, in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, unisce il mondo dell’innovazione a quello della lotta alla mafia. Venerdì sera, infatti, le porte del centro Zo si apriranno alla città per il concerto della Legality Band Project, rock band milanese che promuove i temi della legalità attraverso la contaminazione in musica. «Un momento in cui Startup weekend apre le porte a tutti per diffondere, insieme alla cultura d’impresa, anche quella della legalità».