Quella che i like sui social avessero un effetto trascinamento sulle schede e che i follower si trasformassero in elettori si è rivelata un’ipotesi fallace. Le elezioni comunali a Catania per i due candidati tiktoker (entrambi tra i candidati al Consiglio comunale nell’elenco di De Luca per Catania a sostegno di Gabriele Savoca) Salvo Cinturino e Anthony Russo sono stati una sonora sconfitta. Dal punto di vista elettorale, almeno. Perché, invece, i loro profili sono cresciuti. Scelti probabilmente nella speranza che portassero numeri alla causa del movimento, i numeri li hanno fatti ma soltanto a livello social. Di preferenze, invece, ne hanno avute pochissime. Anche se, a differenza di altri che si sono fermati a quota zero, qualcuna la possono enumerare. Uno venti in più dell’altro a cui avanza un dito dell’unica mano per contare. E anche di questa debacle non hanno mancato di farne contenuti per i social, così come avevano fatto durante la campagna elettorale.
Uno schermo tutto nero. «Non è che non mi vedete, sono qui. Sono al buio perché “Chiu scuru i mezzanotte nun pò fari (più buio di mezzanotte non può fare, ndr)”». È stata questa la prima reazione social del tiktoker Salvo Cinturino di fronte alla sconfitta. Un profilo da quasi 15mila follower e oltre 252mila like che, in termini elettorali, si è trasformato in soli 24 voti. Tutt’altro che un successo per uno dei volti più noti del mercato di piazza Carlo Alberto diventato famoso sui social già dai tempi della frase che lo ha reso celebre: «Ha nesciri i soddi». Che in italiano suonerebbe tipo “Devi tirare fuori i soldi”. Un invito che, all’epoca, era rivolto a Nino Pulvirenti, il presidente di un Calcio Catania che subiva la retrocessione in serie B. Parole poi adeguate a ogni contesto, diventate più virali e adesso riadattate come slogan per il santino elettorale. Eppure niente di tutto questo è bastano per ottenere uno scranno nell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti. A chi in un commento gli chiede «Sei salito?», Cinturino con la sua solita ironia risponde: «Mio compare, io sto al primo piano quindi acchiano (salgo, ndr) tutti i giorni».
Peggio di lui è riuscito a fare l’altro tiktoker catanese su cui Cateno De Luca aveva scelto di puntare: Anthony Russo, che si è fermato a soli quattro voti. «Tre voti» – con una emoji che ride con le lacrime a entrambi gli occhi – è un commento sul suo profilo social (che conta più di 266mila follower e oltre tre milioni di like) a cui il tiktoker tuttofare ha deciso di rispondere. «A me, veramente, ne risultano quattro – dice, rivendicando quell’unità in più che in una cifra così bassa fa di certo la differenza – Dietro un messaggio di questo c’è molta cattiveria». Un giudizio che Russo spiega chiarendo che lui stesso da diretto interessato non è ancora nemmeno andato a guardare i risultati. «Tu, invece – sottolinea rivolgendosi direttamente al suo interlocutore virtuale – sei andato a controllare». A questo punto, il giovane apre il cofano di una macchina per mostrare una marea di suoi santini elettorali rimasti lì. «Qui ci sono diecimila voti. Prendendo delle curve con la macchina – spiega Russo – si è rotto il pacco. Te li faccio vedere perché io un voto non l’ho chiesto perché sono una persona molto realista e so le mie cose. So che non sarei mai salito, era impossibile. Ma, poi, magari, chissà». Un finale lasciato in sospeso dal tiktoker che sembra, comunque, ottimista. Ed è lui stesso a spiegare il motivo: «Il mio obiettivo era anche quello di avere più visibilità e ci sono riuscito perché in tre settimane mi hanno seguito più di diecimila persone. È vero che i voti che ho preso sono pochi – conclude il tiktoker – ma chi se ne frega».
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