Uno degli indagati, già raggiunto da un'ordinanza interdittiva per lo stesso motivo, avrebbe addirittura modificato dal terminale dell'Ente locale l'orario di entrata effettiva. Gli altri si sarebbero, più semplicemente, scambiati i loro badge
Termini, obbligo di firma per 11 impiegati comunali «I colleghi timbravano il cartellino per gli assenti»
Avrebbero truffato il Comune di Termini imerese sulla loro effettiva presenza in ufficio, per questa ragione quindici dipendenti dell’ente locale sono stati raggiunti da un’ordinanza che gli notificava la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il provvedimento è stato firmato dal gip del Tribunale Stefania Gallì, su richiesta del pm Guido Schinnà, che ha contestato agli indagati i reati di falsa attestazione di servizio e truffa, in concorso.
Oltre agli impiegati comunali raggiunti dalla misura cautelare, risultano indagati per i medesimi reati altri sette dipendenti comunali che, come gli altri, avrebbero ‘timbrato’ per altri colleghi o affidato il loro badge ad altri per la timbratura, assentandosi dalla sede di lavoro; un altro impiegato, individuato dagli investigatori nella medesima indagine, era già stato raggiunto, nel marzo scorso, da una ordinanza interdittiva emessa su richiesta della Procura di Palermo, competente per la particolare condotta illecita rilevata, che ne disponeva la sospensione dal servizio per sei mesi.
Quest’ultimo, sfruttando le sue conoscenze informatiche, si introduceva nel sistema informatico del Comune e modificando l’orario del terminale di rilevazione delle presenze, inseriva, in qualunque momento della giornata, la timbratura corrispondente all’orario di effettivo inizio o fine lavoro, allontanandosi ingiustificatamente o ritardando il suo arrivo in ufficio. Gli altri dipendenti comunali, invece, molto più semplicemente, si accordavano per timbrare a turno, scambiandosi i badge personali.