Tecnis, sindacati preoccupati per futuro cantieri Cgil: «I cambi in assessorato rallentano i lavori»

Il cambio ai vertici dell’assessorato regionale alle Infrastutture preoccupa i lavoratori della Tecnis. Una serie di appuntamenti, previsti a partire dal mese di luglio, potrebbero subire dei pesanti rallentamenti dopo le dimissioni di Giovanni Pistorio, nonostante l’imminente arrivo a Palermo del suo sostituto: l’ingegnere catanese Luigi Bosco. Il gigante delle costruzioni, recentemente tornato nella disponibilità, dopo gli approfondimenti della procura di Catania, dei proprietari Concetto Bosco Lo Giudice e Mimmo Costanzo, si trova infatti in una situazione di ritardi nei pagamenti degli stipendi, nonostante il breve periodo di risalita rappresentato dall‘amministrazione giudiziaria guidata dall’avvocato romano Saverio Ruperto

Figura intorno alla quale si è coagulato, durante il suo mandato, un ampio consenso da parte dei sindacati e dei fornitori, confermato anche dalla recente volontà del ministero dello Sviluppo economico di affidargli l‘amministrazione straordinaria della società, a partire dal 9 giugno scorso. Una possibilità prevista dalla normativa nazionale per quelle realtà che svolgono un ruolo strategico nell’economia del Paese e che si trovano in una particolare situazione debitoria

Tocca proprio al docente di Diritto civile riprendere la situazione dal punto in cui l’aveva lasciata a febbraio, con l’aggravante che, attualmente, quasi tutti i cantieri aperti soffrono per il mancato arrivo delle mensilità dovute. Lunedì scorso i lavoratori di Metro Catania  una consortile del gruppo Tecnis che si è occupata di realizzare alcune fermate della linea metropolitana di Catania BorgoNesima – hanno protestato davanti alla sede dell’azienda per i possibili licenziamenti«La manifestazione è nata perché questi lavoratori hanno ricevuto solo gli anticipi del mese di marzo e aprilemaggio non è stato pagato, e devono ricevere ancora gennaio e febbraio 2016 – racconta a MeridioNews Giovanni Pistorìo della Cgil – In generale però le proteste partono in quasi tutti i cantieri perché l’azienda sta vivendo un reale disagio economico». Nonostante la soluzione pensata dal governo nazionale, il sindacalista si dice comunque «preoccupato, perché l’operazione si fonda sulla possibilità di concretizzare una reale operatività sul mercato e, quindi, quello che ci si aspetta è un immediato rifornimento nei cantieri, una ripresa delle attività, il pagamento di fornitori e dipendenti e la chiusura delle opere». 

Obiettivi che però potrebbero essere sempre più lontani proprio a causa della situazione di incertezza politica che in questi giorni sta attraversando la giunta guidata da Rosario Crocetta. «La nostra è una posizione di forte critica rispetto alla scelta dell’ex assessore Giovanni Pistorio, fatta a ridosso della pausa estiva dell’Ars e a pochi giorni da un importante incontro di verifica, il 10 luglio, in seguito al quale si era preso l’impegno di dare avvio a tutte le opere previste nella progettazione esecutiva già approvata dalla Regione». Se dovesse slittare la data, infatti, con lo stop ai lavori d’aula e l’avvio della campagna elettorale per l’appuntamento di novembre, i rappresentanti dei lavoratori temono lo stop per la cantierabilità di alcune opere. L’unico spiraglio di luce per il sindacalista è l’annunciato arrivo di Luigi Bosco tra gli scranni di palazzo d’Orleans, dopo l’esperienza come assessore di Enzo Bianco. «Non abbiamo ancora letto la conferma ma, se così fosse – conclude Pistorìo – possiamo dire che siamo felici, è la migliore soluzione possibile al momento». 

Mattia S. Gangi

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