I protagonisti sono Malik Alali, arrivato dalla Siria e di Adam Hallafa, nato in Ghana. Entrambi sono sopravvissuti a una lunga traversata per deserti e mare, tra carceri, mercanti di uomini, fame e sete
Teatro Massimo, sbarca Il Viaggio Il racconto di due giovani migranti
Con “Il Viaggio – la vera storia di due ragazzi che decidono di non morire”, il dramma dei profughi arriva per la prima volta in un teatro lirico, al Teatro Massimo, con la presenza e le voci di due giovanissimi migranti, la regia di un giornalista tedesco grande esperto di migrazioni e di Mediterraneo, la musica tradizionale araba e africana. La regia è di Karl Hoffmann e di Alberto Cavallotti, la musica di Antonio Doro e Nabil Salameh. In scena oggi e anche domani alle 11.30.
I due protagonisti sono Malik Alali, arrivato dalla Siria e oggi residente in Danimarca, e di Adam Hallafa, nato in Ghana, oggi a Lampedusa. Entrambi sono sopravvissuti a un viaggio lungo attraverso deserti e mare, tra carceri, mercanti di uomini, fame, sete.
“Un viaggio – dice Hoffmann – che non prevede alberghi, ristori, divertimenti, ma che ha in palio la vita. Una storia che è insieme di disperazione e di speranza, perché entrambe fanno muovere i passi nel deserto, fanno affrontare i viaggi sui barconi. Malik e Adam adesso sono vivi, e possono raccontare quello che hanno vissuto”.
Con il quartetto d’archi del Teatro Massimo e il Coro Arcobaleno del Teatro Massimo, composto da bambini di tutte le comunità migranti della città (maestro del Coro Arcobaleno, Salvatore Punturo).
Uno spettacolo che fa riflettere e fa commuovere. E che nasce nel Teatro della città la cui amministrazione ha approvato la Carta di Palermo per una radicale modifica della legge sulla cittadinanza e per il diritto alla mobilità come diritto della persona umana.