Troppo consistente la mole di documenti per rispondere alle domande della giudice Simona Ragazzi. Per questo motivo si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i quattro indagati, sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, coinvolti nell’inchiesta sulle presunte parentopoli nel mondo della Sanità etnea. «Come legali ci riserviamo di richiedere un interrogatorio con il […]