Né regionarie né primarie, si chiameranno presidenziali le votazioni aperte agli iscritti alla piattaforma messa in piedi dal fronte progressista per eleggere il candidato che correrà alla presidenza della Regione supportato da Partito democratico, Movimento 5 Stelle, Cento passi, Articolo uno, Europa verde, Sinistra italiana e Psi, il cui inizio è previsto per il prossimo 23 luglio. Pronto anche il logo, con una Sicilia arancione con dentro delle figure stilizzate a indicare la partecipazione degli elettori. Partecipazione che è stata la parola chiave nella conferenza stampa di presentazione del metodo condiviso per giungere alla candidatura.
Una scelta a cui potranno contribuire anche i sedicenni. L’iter che porterà alla votazione finale inizierà il 23 giugno, quando si aprirà lo spazio per presentare le candidature, per cui si avrà tempo fino al 30 dello stesso mese. Il voto avverrà tramite una piattaforma digitale alla quale ci si potrà registrare dal 23 giugno e fino a 38 ore prima del voto del 23 luglio. Si potrà votare anche fisicamente, grazie alle 32 postazioni distribuite su tutto il territorio siciliano. Non i classico gazebo, infatti anche all’interno delle postazioni fisiche si dovrà votare online, in maniera assistita, e sempre tramite registrazione.
Sembrano superate anche le preoccupazioni di Claudio Fava, che aveva temuto l’incombenza dell’ombra delle decisioni romane sulle primarie. «Non sceglieremo nel chiuso di una stanza, con la logica del compromesso – rassicura Anthony Barbagallo, segretario regionale del Partito democratico – ma dando voce ai cittadini attraverso le presidenziali, un modello di partecipazione che conferma la Sicilia ancora una volta come un laboratorio politico, non soltanto nel merito, ma anche nel metodo, perché queste primarie di coalizione, sono una novità assoluta».
Da par suo, Fava pensa invece all’apertura della coalizione, che come già è stato più volte detto, guarda in maniera importante alle due realtà più vicine, ma ancora fuori dal perimetro: +Europa e Azione di Carlo Calenda. «Le primarie riguardano tutti, anche le forze di opposizione +Europa, il movimento di Calenda, movimenti sul civismo, tutta l’opposizione a Musumeci – ribadisce Fava – Queste primarie sono un confronto tra candidati che si misureranno sul progetto Sicilia, che parla a tutti i siciliani, anche a chi è rimasto deluso dall’attuale governo», parole a cui fa eco ancora Barbagallo: «Dopo cinque anni di opposizione tenace, arriviamo alle primarie del campo progressista per costruire un’alternativa in Sicilia. Ci auspichiamo che non sia solo una prova muscolare tra candidati, ma una serie di confronti aperti con tutti i settori, dai movimenti studenteschi, al turismo, e con i sindaci».
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