Sud, lo sviluppo passa per le città

Presentato oggi a Palermo il Rapporto della Fondazione Res presieduta da Carlo Triglia. Tema affrontato quest’anno: “La nuova occasione: città e risorse locali in Sicilia e nel Mezzogiorno”. Nei saloni della Società siciliana per la Storia Patria si sono alternati economisti, sociologi e meridionalisti.

“La città è il luogo della civiltà, che raccoglie le culture e le soggettività che si incontrano – ha sottolineato Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Banco di Sicilia – e questo Rapporto di ricerca del 2011, focalizzato appunto sulle città e sulle risorse locali, è strutturato secondo tre direttrici, che sono le dotazioni culturali e naturali, ossia il grande patrimonio che oggi costituisce il tessuto connettivo della Sicilia, le conoscenze scientifiche inglobate nelle università e nei centri di ricerca, e il saper fare di lungo periodo, che è la vitalità di un’esperienza che diventa arricchimento per il futuro. Parametri che secondo me vanno intrisi dal parametro della sostenibilità dello sviluppo”.

Secondo il Presidente della Fondazione Res, Carlo Trigilia, “il Rapporto di ricerca di quest’anno è dedicato alla valorizzazione delle risorse locali in Sicilia e nel Mezzogiorno. Abbiamo ritenuto questo tema di particolare importanza perché siamo in presenza di una ‘nuova occasione’ per il Paese, ma anche per il Mezzogiorno e la Sicilia. I cambiamenti nei mercati creano infatti spazi crescenti per un’intelligente valorizzazione del patrimonio ambientale-storico-artistico, per le conoscenze scientifiche racchiuse nelle università e per il saper fare diffuso legato ad antiche vocazioni produttive di lungo periodo. L’occasione non sarà però colta senza un ruolo più attivo delle città che devono funzionare da ‘trasformatori’ delle risorse potenziali in concrete occasioni di sviluppo”.

Focus sui principali contenuti del rapporto di ricerca

 

Il Rapporto analizza il ruolo delle città nella valorizzazione delle risorse locali, cioè con quel patrimonio di beni culturali e ambientali, di conoscenze legate al progresso scientifico e di saper fare diffuso, radicato in specializzazioni produttive, che contribuiscono a definire l’identità di un luogo. Da sempre la capacità delle città di coltivare e valorizzare queste risorse ha influito sullo sviluppo economico e sociale dei territori, ma ciò è avvenuto con modalità e intensità diverse. Oggi siamo in presenza di condizioni di funzionamento dell’economia che fanno delle città un motore centrale della crescita. È importante dunque valutare in che misura esse riescano a operare come trasformatori efficaci delle risorse locali e come generatori di nuove risorse.

Quest’obiettivo appare ancor più rilevante nel Mezzogiorno, dove l’industrializzazione è rimasta più fragile ed è oggi particolarmente esposta alla crisi economica.

Rispetto ad altri studi già realizzati che propongono graduatorie delle città in base a una serie di indicatori, lo scopo della ricerca non è condurre una nuova valutazione della posizione relativa delle città della Sicilia e del Mezzogiorno. Ci si è proposti invece di considerare la performance delle città con riferimento al loro potenziale specifico, derivante dalle risorse locali disponibili, per verificare in che misura e attraverso quali modalità esse siano state oggetto di attivazione a fini di sviluppo.

L’obiettivo operativo della ricerca è duplice: costruire ‘misurazioni’ comparabili tra città diverse della dotazione di risorse locali e del loro grado di attivazione. A questo fine sono stati predisposti una serie di indicatori relativi a: beni culturali e ambientali; conoscenze scientifiche disponibili in università e centri di ricerca; saper fare diffuso legato a specializzazioni produttive consolidate; mettere a fuoco i fattori che influiscono sulla capacità delle città di attivare e valorizzare il loro patrimonio di risorse.

 

Redazione

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