Aveva cercato rifugio nelle stanze interrate della struttura etnea, quelle che - in passato - ospitavano i servizi igienici. Lì aveva ammonticchiato un po' di carta e altro materiale per salvarsi dal freddo. Ma quando si è addormentato le fiamme si sono propagate. L'uomo, 26 anni, è stato salvato dalla polizia ferroviaria
Stazione, incendio doloso nei bagni pubblici Fuoco acceso da un senzatetto per riscaldarsi
Aveva ammucchiato carte e materiale vario per riscaldarsi. Ma poi si è addormentato, perdendo di vista le fiamme, che si sono propagate nei bagni pubblici interrati della stazione centrale di Catania, in piazza Giovanni XXIII. L’uomo, un senzatetto iraniano di 26 anni, è stato salvato dagli agenti della polizia ferroviaria etnea, che si sono accorti del fumo che usciva dalle grate. Il giovane è stato denunciato in stato di libertà.
Erano le 21 di ieri quando, durante un giro di perlustrazione, gli agenti in servizio alla stazione etnea hanno notato il fumo venire da un’apertura dei servizi igienici, nel sotterraneo dell’edificio. Dopo essersi avvicinati, hanno visto che nel luogo nel quale erano divampate le fiamme c’era un uomo stordito dal fumo e in evidente difficoltà. Bloccato nella stanza, il 26enne era rimasto imprigionato e non riusciva a raggiungere l’uscita. Usando due estintori, gli uomini della polfer hanno raggiunto e soccorso il malcapitato, trasportandolo di peso all’esterno.
Pochi minuti dopo, i vigili del fuoco arrivati sul posto hanno spento l’incendio. Nei locali non c’erano altre persone e la struttura non aveva riportato danni gravi. È stato solo in quel momento che l’iraniano – che nel frattempo si era ripreso – ha potuto raccontare l’origine del rogo: aveva cercato rifugio all’interno della stazione e aveva dato fuoco a una catasta di carte per riscaldarsi. Poi si era addormentato e aveva perso il controllo del suo piccolo falò. Rischiando la vita.