Si è conclusa con un grande successo la tre giorni etnea dedicata al mondo delle giovani imprese. In 150 hanno invaso il centro Zo per una full immersion in cui trasformare le idee in realtà imprenditoriali in 54 ore. Tra i 24 progetti realizzati, in tre si sono aggiudicati il favore della giuria e la vittoria di un percorso di crescita al Working Capital Accelerator: con progetti che vanno dal cibo ai fumetti
Startup weekend, edizione 2013 da record «Catania luogo di fermento e innovazione»
E’ possibile lanciare un progetto d’impresa a Catania in 54 ore? La risposta è sì. E a dimostrarlo c’ha pensato anche quest’anno Startup weekend che, per la sua seconda edizione catanese, ha confermato, superandolo, il successo del 2012, registrando numeri da record. Per tre giorni, dal 24 al 26 maggio, in 150 tra sviluppatori, grafici, economisti e comunicatori del web, tutti giovani ed agguerriti, hanno letteralmente invaso il centro Zo per trasformare idee in nuove realtà imprenditoriali al motto di «No talk, all action». In tre giorni a tempo pieno tra networking, co-working e confronto, sono state presentate 40 idee che, dopo la prima scrematura, si sono concretizzate in 24 modelli di business con altrettanti team (già esistenti o formati nel corso dell’evento), pronti a contendersi la vittoria e il premio finale: un percorso di accelerazione al #Wcap – Working Capital Accelerator di via Quieta. «Sono stati messi in piedi tanti progetti rispetto agli standard – spiega Peppe Sirchia, organizzatore insieme a Mario Scuderi e Antonio Perdichizzi – perché l’innovazione si fa quando le idee diventano progetti».
Dopo tanto lavoro, ad aggiudicarsi la vittoria – decretata domenica pomeriggio da una giuria composta da investitori a caccia di innovazione ed esperti d’impresa tra cui Salvo Mizzi di Working Capital, il docente di Economia e gestione delle imprese Rosario Faraci, il funky professor Marco Zamperini, Silvia Foglia di Twago e, direttamente dalla Silicon valley, Marco Marinucci di Mind The Bridge – le tre startup nate dalle idee più brillanti, innovative e competitive. Sul podio, in ex aequo, sono saliti il numeroso e quasi tutto al femminile team di Ammu! – un’applicazione web e mobile, con tanto di community online e apposito sistema gestionale, per ordinare il cibo a domicilio -, il progetto Verticalismi – un marketplace del fumetto digitale che propone un nuovo formato verticale, ideale per la lettura da display – e SeeMe, il braccialetto che funziona come un social network, proposto da un’ideatore giovanissimo – appena 18enne – e determinato.
E se a vincere sono stati solo in tre, in gara non sono mancate idee originali e innovative, la maggior parte pensate per risolvere problemi di tutti i giorni, offrire servizi e soddisfare esigenze comuni. Tra risparmio di energia, nuove tecnologie e intrattenimento social. Dal Ecocity waste zero, servizio per ottimizzare la raccolta dei rifiuti, a Make it different, la pattumiera che differenzia da sola, fino TouristAe, applicativo per valorizzare i siti turistici attraverso realtà aumentata e 3d. E ancora, tra gli altri, Behaviour labs, startup siciliana di social robotic con un progetto per aiutare i bambini con disabilità psicologica attraverso un’app e il simpatico robotino androide Nao, passando per Price advisor e Price magazine, due motori di ricerca dei prodotti al prezzo più basso. E ancora Ecofit, la palestra cento per cento ecosostenibile, Glutee, piattaforma per aiutare i celiaci nella scelta dei prodotti da acquistare, Bleenka, il social network per trovare la persona giusta in tutta sicurezza, QKing, social gaming e community per sfidarsi a suo di ricette, My Bus, utility dedicata ai mezzi pubblici in città e Sapùry, ecommerce per acquistare prodotti made in Italy e diffondere la tradizione culinaria italiana all’estero.
«Non poteva andare meglio – afferma soddisfatto Sirchia tracciando un bilancio dell’edizione 2013 – Abbiamo avuto mentor eccellenti, progetti di qualità molto alta e i team che si sono formati hanno accolto in pieno lo spirito di contaminazione che sta alla base dell’evento». Per tre giorni dedicati a impresa e innovazione, ma anche al confronto, alla collaborazione e al gioco di squadra. Tutto finalizzato allo sviluppo. «Abbiamo dimostrato come occasioni come Startup weekend servono a creare la consapevolezza che il territorio può andare avanti», aggiunge Perdichizzi. In un’atmosfera in cui si respirava fermento, emozione e tanta passione. «E’ emozionante far parte di tutto questo – conclude Sirchia – In tre giorni si è creata qualcosa di grande e si è sprigionata un’energia incredibile». In attesa dell’appuntamento dell’anno prossimo.