Sportelli Multifunzionali: oggi tutti in piazza contro la ‘Regione siciliana delle banane’

IL PRESIDENTE E I SUOI ASSESSORI ORMAI NON HANNO PIU’ CREDIBILITA’ AGLI OCCHI DELLE PERSONE DI BUON SENSO

I lavoratori della formazione professionale tornano in piazza per scioperare. Per domattina è prevista la manifestazione organizzata dai sindacati confederali.

A tenere banco, questa volta, i lavoratori a rischio licenziamento della filiera dei Servizi formativi. Gli sportelli multifunzionali, finanziati con fondi comunitari nel triennio 2010/2013 attraverso gli Avvisi pubblici 1 e 2 del 2010, termineranno il prossimo 30 settembre le loro attività e nessuna soluzione, proposta dall’amministrazione regionale, si avvista. Quindi, il settore della Formazione professionale ripiomba nel dramma sociale.

A questo punto non è demagogico parlare di possibile tradimento. Un tradimento istituzionale, quello propinato dal presidente della Regione, Rosario Crocetta e dai suoi assessori, Ester Bonafede (Lavoro) e Nelli Scilabra (Formazione professionale), che sembra assume sempre più forma e sostanza, nella sua drammaticità. Il presidente della Regione siciliana e la sua combriccola di assessori, lo ripetiamo, starebbero per tradire non solo i mille e 850 operatori degli Sportelli multifunzionali, ma tutti i lavoratori del sistema formativo, cioè complessivamente 10 mila addetti, disinteressandosi dell’emergenza sociale e pensando più alla questione delle poltrone da assegnare con il possibile rimpasto di giunta.

L’esecutivo avrebbe perpetrato il suo tradimento verso i 90 inquilini di Palazzo dei Normanni, sede del Parlamento siciliano. Va ricordato che, proprio in sede di approvazione del Bilancio regionale di quest’anno, lo scorso 30 aprile, il Parlamento siciliano aveva impegnato con un ordine del giorno, votato all’unanimità, il Governo regionale ad avviare la seconda annualità dell’Avviso 20/2011 da finanziare con le risorse del ‘Piano Giovani’. Dal 7 giugno scorso, data di completamento delle attività formative a valere sulla prima annualità del citato Avviso 20, non si hanno notizie sulle procedure di avvio della seconda annualità. Il tradimento assumerebbe forma compiuta anche per altre ragioni.

Intanto, perché il Governo, nella sua collegialità, ha disatteso gli impegni assunti, lo scorso 7 giugno, in seno all’accordo trilaterale sottoscritto con sindacati e associazioni degli enti formativi. Intesa che prevedeva proprio la proroga al 31 dicembre 2013 dell’attività degli Sportelli multifunzionali. Volontà politica confermata, inoltre, dall’approvazione della delibera di Giunta n.200 del 6 giugno 2013 sulla proroga di tre mesi

Rosario Crocetta, foto di Gabriele Bonafede

delle attività dei Servizi formativi. Impegni disattesi su impegni disattesi. Con un presidente che firma accordi e poi li disattende, dimostrando che quella siciliana è ormai una ‘Regione delle banane’.

Ci chiediamo, a questo punto, quale valore attribuire a questa delibera se viene disattesa da chi la emette? Quindi, nulla di concreto ad oggi si registra. Lo stesso governatore ha rinviato a data da destinarsi, come se il 30 settembre non fosse alle porte, la riunione, da lui stesso convocata, prevista per ieri a Palazzo d’Orleans, volta ad annunciare le soluzioni alla vicenda della proroga degli Sportelli multifunzionali che è ritornata ad essere una vera e propria vertenza sindacale. Nessuna prospettiva per il futuro degli sportelli multifunzionali e neanche una soluzione ponte per il superamento dell’emergenza.

Un tradimento istituzionale che varca i confini della ragionevolezza per apparire sempre più come una barzelletta macabra e grottesca. Una sceneggiata, quella perpetrata dal Governo della “rivoluzione copernicana” in salsa crocettiana, che coinvolge, però, non solo i mille e 850 operatori degli Sportelli, ma anche i lavoratori delle altre due filiere: Interventi formativi e Obbligo scolastico (Oif). Filiere per le quali il Governo tace. E intanto gli enti formativi, titolari di Sportelli multifunzionali, hanno già avviato presso i Centri per l’Impiego della Sicilia, le procedure di mobilità del relativo personale.

La notizia dello sciopero proclamato per domani dalle organizzazioni sindacali sulla mancata proroga dell’attività degli sportelli multifunzionali è un atto dovuto, sta nelle cose, ma sancisce, al contempo, il fallimento di una stagione di relazioni politico-sindacali. Cosa spinge il mondo dei lavoratori a ritornare in piazza? La risposta appare scontata, dato che non si conosce la volontà del Governo regionale sul futuro degli oltre mille e 850 lavoratori impegnati, fino alla scadenza del 30 settembre prossimo, presso gli Sportelli multifunzionali, ad erogare i servizi formativi all’utenza siciliana.

La risposta potrebbe essere un’altra, invece. E se, come segnalatoci da diversissimi osservatori economici e politici, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, starebbe attuando un preciso disegno politico che porterebbe alla chiusura degli enti formativi ed alla cancellazione del modello organizzativo attuale del sistema formativo regionale? E magari per farlo punterebbe alla pubblicazione dell’Albo regionale degli operatori della formazione professionale ed alla redazione di un disegno di legge sulla nascita dell’Agenzia unica del personale del settore formativo? Fumo negli occhi o cosa?

Sembra, soprattutto, concretizzarsi giorno dopo giorno il fallimento della politica attuata dal Governo regionale. Un fallimento, questo, perché centrato sulla costruzione della casa senza fondamenta mettendo al centro proprio la parte più debole del sistema formativo, il lavoratore singolo o in gruppo, organizzato o aderente ad un sindacato. Quanti incontri con singoli gruppi di lavoratori o organizzazioni spontanee per promettere soluzioni fattive e immediate, come lo sblocco dei pagamenti, e poi non mantenute dall’assessore Scilabra? Un vanto della democrazia partecipata quello di ampliare la schiera degli interlocutori, per carità. Sembra emergere, però, nella sua drammaticità, la volontà politica di chiudere non solo l’esperienza degli Sportelli, ma anche quella degli Interventi formativi. E la prova è il silenzio sull’avvio della seconda annualità dell’Avviso 20 ed il disinteresse su quanto accadrà nel segmento dell’obbligo scolastico, le cui attività scadranno alla fine dell’anno e per le quali già si prefigura l’epilogo.

 


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