Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Mentre palermo decideva chi doveva essere il bersaglio delle prossime lamentele dei cittadini inviperiti e in una lontana capitale si è risolto il meno rilevante dilemma tra un figlio di immigrati ungheresi e il marito, ormai ex, della spiritosa segoulene; e mentre persino l'assopita stampa italiana mostra un qualche sussulto andando indiscretamente a indagare su qualche conticino non del tutto a posto della nostra federazione, il tennis è in subbuglio. La lenta marcia che si concluderà al bois du bologne il 10 giugno è stata disturbata da una curiosa pensata di uno strano ex tennista rumeno, divenuto nel frattempo potentissimo (altro che il povero sarkozy) e, va da sé, ricchissimo, il famigerato ion tiriac. Baffoni che piacerebbero a kusturica, dopo aver fatto mille mestieri e aver fondato una banca, il rumeno ha pensato bene di acquistare un torneino non particolarmente importante ma che si gioca nella capitale di spagna, mica a bucarest. Il torneino si giocava ad ottobre quando gli eroi del tennis erano tutti stanchi e anche un po' stufi visto che si erano massacrati per i campi di mezzo mondo, e arrivavano stravolti tra i sudditi di juan carlos. Comprato il torneo a quel punto non rimaneva che comprare una data migliore. Madrid è in spagna, la spagna ha il sole, quando c'è sole si gioca all'aperto, tiriac ha fatto 2+2 e ha pensato che se si giocava a metà maggio e sulla terra rossa i giocatori avrebbero fatto di tutto per non mancare un impegnativo allenamento in vista del roland garros. Terra rossa? ma quella c'è persino a roma, suvvia. Pensa e ripensa, il nostro romeno ha finalmente l'idea folgorante: siamo nel xxi secolo, nei tempi andati si è giocato sulla terra verde, facciamola diventare blu! detto fatto, da quest'anno i dioscuri nadal e djokovic e il divino federer si scrolleranno dalle scarpe il terriccio blu. Per motivi che il vostro cronista non comprende fino in fondo non appena si è avvicinata la data dell'esordio i giocatori hanno cominciato a mugugnare. Tra i vari “mi sembra una cosa curiosa” e “sarà interessante vedere come ci adatteremo” sono cominciati a spuntare alcuni distinguo del tipo “per fortuna i problemi li avranno anche gli altri”. I sassolini si sono ingranditi ed è toccato al sempre più ciarliero rafa nadal rompere gli indugi: “qual campo non va bene per il tennis, i tabelloni della pubblicità sono dello stesso colore del campo e poi la palla rimbalza troppo”. Per il gioco di nadal, soprattutto contro federer, i rimbalzi alti sono come la punizione al limite dell'aria per zico: si giocasse solo così vincerebbe sempre lui. E i tabelloni della pubblicità, a occhio, fanno in fretta a cambiar colore. Non si capisce bene quindi a cosa è dovuto questa curiosa sollevazione da parte di rafasito. Forse per consolarlo, il tabellone di madrid è risultato non troppo complicato per il maiorchino, grazie anche all'assenza del sempre più scoraggiante murray. Mentre djokovic e federer si scontreranno in semifinale (se ci arrivano, il serbo non sembra aver del tutto assorbito il lutto del suo povero nonno) rafa ha un cammino piuttosto agevole a meno che non gli entri qualche granello di terra, blu naturalmente, in qualche occhio. Non ci rimane quindi che accomodarci in poltrona e vedere come va a finire quest'intermezzo, sperando che la terra blu ci faccia il piacere di qualche sorpresa. Se nessuno dei primi tre per una volta non arrivasse in finale non sarebbe una tragedia e renderebbe più divertente l'attesa per il roland garros. Anche perché se speriamo in qualcosa dai nostri italici baldi eroi, as usual, meglio tacere. A meno di non voler considerare come promettente il successo del nostro bravo giovine seppi, capace di vincere il torneo di belgrado, al cui confronto quello di madrid è uno slam, vedete un po' voi. E naturalmente senza djokovic, serviva sottolinearlo?

Mentre palermo decideva chi doveva essere il bersaglio delle prossime lamentele dei cittadini inviperiti e in una lontana capitale si è risolto il meno rilevante dilemma tra un figlio di immigrati ungheresi e il marito, ormai ex, della spiritosa segoulene; e mentre persino l'assopita stampa italiana mostra un qualche sussulto andando indiscretamente a indagare su qualche conticino non del tutto a posto della nostra federazione, il tennis è in subbuglio. La lenta marcia che si concluderà al bois du bologne il 10 giugno è stata disturbata da una curiosa pensata di uno strano ex tennista rumeno, divenuto nel frattempo potentissimo (altro che il povero sarkozy) e, va da sé, ricchissimo, il famigerato ion tiriac. Baffoni che piacerebbero a kusturica, dopo aver fatto mille mestieri e aver fondato una banca, il rumeno ha pensato bene di acquistare un torneino non particolarmente importante ma che si gioca nella capitale di spagna, mica a bucarest. Il torneino si giocava ad ottobre quando gli eroi del tennis erano tutti stanchi e anche un po' stufi visto che si erano massacrati per i campi di mezzo mondo, e arrivavano stravolti tra i sudditi di juan carlos. Comprato il torneo a quel punto non rimaneva che comprare una data migliore. Madrid è in spagna, la spagna ha il sole, quando c'è sole si gioca all'aperto, tiriac ha fatto 2+2 e ha pensato che se si giocava a metà maggio e sulla terra rossa i giocatori avrebbero fatto di tutto per non mancare un impegnativo allenamento in vista del roland garros. Terra rossa? ma quella c'è persino a roma, suvvia. Pensa e ripensa, il nostro romeno ha finalmente l'idea folgorante: siamo nel xxi secolo, nei tempi andati si è giocato sulla terra verde, facciamola diventare blu! detto fatto, da quest'anno i dioscuri nadal e djokovic e il divino federer si scrolleranno dalle scarpe il terriccio blu. Per motivi che il vostro cronista non comprende fino in fondo non appena si è avvicinata la data dell'esordio i giocatori hanno cominciato a mugugnare. Tra i vari “mi sembra una cosa curiosa” e “sarà interessante vedere come ci adatteremo” sono cominciati a spuntare alcuni distinguo del tipo “per fortuna i problemi li avranno anche gli altri”. I sassolini si sono ingranditi ed è toccato al sempre più ciarliero rafa nadal rompere gli indugi: “qual campo non va bene per il tennis, i tabelloni della pubblicità sono dello stesso colore del campo e poi la palla rimbalza troppo”. Per il gioco di nadal, soprattutto contro federer, i rimbalzi alti sono come la punizione al limite dell'aria per zico: si giocasse solo così vincerebbe sempre lui. E i tabelloni della pubblicità, a occhio, fanno in fretta a cambiar colore. Non si capisce bene quindi a cosa è dovuto questa curiosa sollevazione da parte di rafasito. Forse per consolarlo, il tabellone di madrid è risultato non troppo complicato per il maiorchino, grazie anche all'assenza del sempre più scoraggiante murray. Mentre djokovic e federer si scontreranno in semifinale (se ci arrivano, il serbo non sembra aver del tutto assorbito il lutto del suo povero nonno) rafa ha un cammino piuttosto agevole a meno che non gli entri qualche granello di terra, blu naturalmente, in qualche occhio. Non ci rimane quindi che accomodarci in poltrona e vedere come va a finire quest'intermezzo, sperando che la terra blu ci faccia il piacere di qualche sorpresa. Se nessuno dei primi tre per una volta non arrivasse in finale non sarebbe una tragedia e renderebbe più divertente l'attesa per il roland garros. Anche perché se speriamo in qualcosa dai nostri italici baldi eroi, as usual, meglio tacere. A meno di non voler considerare come promettente il successo del nostro bravo giovine seppi, capace di vincere il torneo di belgrado, al cui confronto quello di madrid è uno slam, vedete un po' voi. E naturalmente senza djokovic, serviva sottolinearlo?

Mentre palermo decideva chi doveva essere il bersaglio delle prossime lamentele dei cittadini inviperiti e in una lontana capitale si è risolto il meno rilevante dilemma tra un figlio di immigrati ungheresi e il marito, ormai ex, della spiritosa segoulene; e mentre persino l'assopita stampa italiana mostra un qualche sussulto andando indiscretamente a indagare su qualche conticino non del tutto a posto della nostra federazione, il tennis è in subbuglio. La lenta marcia che si concluderà al bois du bologne il 10 giugno è stata disturbata da una curiosa pensata di uno strano ex tennista rumeno, divenuto nel frattempo potentissimo (altro che il povero sarkozy) e, va da sé, ricchissimo, il famigerato ion tiriac. Baffoni che piacerebbero a kusturica, dopo aver fatto mille mestieri e aver fondato una banca, il rumeno ha pensato bene di acquistare un torneino non particolarmente importante ma che si gioca nella capitale di spagna, mica a bucarest. Il torneino si giocava ad ottobre quando gli eroi del tennis erano tutti stanchi e anche un po' stufi visto che si erano massacrati per i campi di mezzo mondo, e arrivavano stravolti tra i sudditi di juan carlos. Comprato il torneo a quel punto non rimaneva che comprare una data migliore. Madrid è in spagna, la spagna ha il sole, quando c'è sole si gioca all'aperto, tiriac ha fatto 2+2 e ha pensato che se si giocava a metà maggio e sulla terra rossa i giocatori avrebbero fatto di tutto per non mancare un impegnativo allenamento in vista del roland garros. Terra rossa? ma quella c'è persino a roma, suvvia. Pensa e ripensa, il nostro romeno ha finalmente l'idea folgorante: siamo nel xxi secolo, nei tempi andati si è giocato sulla terra verde, facciamola diventare blu! detto fatto, da quest'anno i dioscuri nadal e djokovic e il divino federer si scrolleranno dalle scarpe il terriccio blu. Per motivi che il vostro cronista non comprende fino in fondo non appena si è avvicinata la data dell'esordio i giocatori hanno cominciato a mugugnare. Tra i vari “mi sembra una cosa curiosa” e “sarà interessante vedere come ci adatteremo” sono cominciati a spuntare alcuni distinguo del tipo “per fortuna i problemi li avranno anche gli altri”. I sassolini si sono ingranditi ed è toccato al sempre più ciarliero rafa nadal rompere gli indugi: “qual campo non va bene per il tennis, i tabelloni della pubblicità sono dello stesso colore del campo e poi la palla rimbalza troppo”. Per il gioco di nadal, soprattutto contro federer, i rimbalzi alti sono come la punizione al limite dell'aria per zico: si giocasse solo così vincerebbe sempre lui. E i tabelloni della pubblicità, a occhio, fanno in fretta a cambiar colore. Non si capisce bene quindi a cosa è dovuto questa curiosa sollevazione da parte di rafasito. Forse per consolarlo, il tabellone di madrid è risultato non troppo complicato per il maiorchino, grazie anche all'assenza del sempre più scoraggiante murray. Mentre djokovic e federer si scontreranno in semifinale (se ci arrivano, il serbo non sembra aver del tutto assorbito il lutto del suo povero nonno) rafa ha un cammino piuttosto agevole a meno che non gli entri qualche granello di terra, blu naturalmente, in qualche occhio. Non ci rimane quindi che accomodarci in poltrona e vedere come va a finire quest'intermezzo, sperando che la terra blu ci faccia il piacere di qualche sorpresa. Se nessuno dei primi tre per una volta non arrivasse in finale non sarebbe una tragedia e renderebbe più divertente l'attesa per il roland garros. Anche perché se speriamo in qualcosa dai nostri italici baldi eroi, as usual, meglio tacere. A meno di non voler considerare come promettente il successo del nostro bravo giovine seppi, capace di vincere il torneo di belgrado, al cui confronto quello di madrid è uno slam, vedete un po' voi. E naturalmente senza djokovic, serviva sottolinearlo?

Mentre palermo decideva chi doveva essere il bersaglio delle prossime lamentele dei cittadini inviperiti e in una lontana capitale si è risolto il meno rilevante dilemma tra un figlio di immigrati ungheresi e il marito, ormai ex, della spiritosa segoulene; e mentre persino l'assopita stampa italiana mostra un qualche sussulto andando indiscretamente a indagare su qualche conticino non del tutto a posto della nostra federazione, il tennis è in subbuglio. La lenta marcia che si concluderà al bois du bologne il 10 giugno è stata disturbata da una curiosa pensata di uno strano ex tennista rumeno, divenuto nel frattempo potentissimo (altro che il povero sarkozy) e, va da sé, ricchissimo, il famigerato ion tiriac. Baffoni che piacerebbero a kusturica, dopo aver fatto mille mestieri e aver fondato una banca, il rumeno ha pensato bene di acquistare un torneino non particolarmente importante ma che si gioca nella capitale di spagna, mica a bucarest. Il torneino si giocava ad ottobre quando gli eroi del tennis erano tutti stanchi e anche un po' stufi visto che si erano massacrati per i campi di mezzo mondo, e arrivavano stravolti tra i sudditi di juan carlos. Comprato il torneo a quel punto non rimaneva che comprare una data migliore. Madrid è in spagna, la spagna ha il sole, quando c'è sole si gioca all'aperto, tiriac ha fatto 2+2 e ha pensato che se si giocava a metà maggio e sulla terra rossa i giocatori avrebbero fatto di tutto per non mancare un impegnativo allenamento in vista del roland garros. Terra rossa? ma quella c'è persino a roma, suvvia. Pensa e ripensa, il nostro romeno ha finalmente l'idea folgorante: siamo nel xxi secolo, nei tempi andati si è giocato sulla terra verde, facciamola diventare blu! detto fatto, da quest'anno i dioscuri nadal e djokovic e il divino federer si scrolleranno dalle scarpe il terriccio blu. Per motivi che il vostro cronista non comprende fino in fondo non appena si è avvicinata la data dell'esordio i giocatori hanno cominciato a mugugnare. Tra i vari “mi sembra una cosa curiosa” e “sarà interessante vedere come ci adatteremo” sono cominciati a spuntare alcuni distinguo del tipo “per fortuna i problemi li avranno anche gli altri”. I sassolini si sono ingranditi ed è toccato al sempre più ciarliero rafa nadal rompere gli indugi: “qual campo non va bene per il tennis, i tabelloni della pubblicità sono dello stesso colore del campo e poi la palla rimbalza troppo”. Per il gioco di nadal, soprattutto contro federer, i rimbalzi alti sono come la punizione al limite dell'aria per zico: si giocasse solo così vincerebbe sempre lui. E i tabelloni della pubblicità, a occhio, fanno in fretta a cambiar colore. Non si capisce bene quindi a cosa è dovuto questa curiosa sollevazione da parte di rafasito. Forse per consolarlo, il tabellone di madrid è risultato non troppo complicato per il maiorchino, grazie anche all'assenza del sempre più scoraggiante murray. Mentre djokovic e federer si scontreranno in semifinale (se ci arrivano, il serbo non sembra aver del tutto assorbito il lutto del suo povero nonno) rafa ha un cammino piuttosto agevole a meno che non gli entri qualche granello di terra, blu naturalmente, in qualche occhio. Non ci rimane quindi che accomodarci in poltrona e vedere come va a finire quest'intermezzo, sperando che la terra blu ci faccia il piacere di qualche sorpresa. Se nessuno dei primi tre per una volta non arrivasse in finale non sarebbe una tragedia e renderebbe più divertente l'attesa per il roland garros. Anche perché se speriamo in qualcosa dai nostri italici baldi eroi, as usual, meglio tacere. A meno di non voler considerare come promettente il successo del nostro bravo giovine seppi, capace di vincere il torneo di belgrado, al cui confronto quello di madrid è uno slam, vedete un po' voi. E naturalmente senza djokovic, serviva sottolinearlo?

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]