Spartacus/Prometeo: polemiche e critiche imperversano sulla rete Internet

L’ESODO DEL POPOLO DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PROSEGUE. OLTRE 3.200 LAVORATORI SONO INTERESSATI AL PASSAGGIO AL CIAPI. PROCEDURA ATTUATA DAL GOVERNO IN APERTA VIOLAZIONE DI NORME E CCNL. IL PUNTO DI VISTA DI UIL SCUOLA E COMITATO SPONTANEO LAVORATORI FORMAZIONE PROFESSIONALE SICILIA.

Le critiche piombate sull’esodo di migliaia di lavoratori dagli enti formativi al Ciapi di Priolo non si placano. Diverse organizzazioni sindacali hanno avviato iniziative a tutela dei lavoratori e del rapporto di lavoro che sarebbe stato violato unilateralmente dall’esecutivo regionale. Violazione del contratto collettivo di lavoro nel passaggio dal rapporto di lavoro da tempo indeterminato a tempo determinato.
Sono circa mille e 800 gli operatori degli Sportelli multifunzionali che sono stati trasferiti, attraverso il progetto “Spartacus”, dagli enti di appartenenza alla struttura siracusana di proprietà della Regione siciliana. Stessa cosa dicasi per circa mille e 415 lavoratori, pronti a migrare dagli enti formativi al Ciapi attraverso il progetto “Prometeo”. chiarimento della vicenda la Uil Scuola ha provveduto a diffondere una nota.

Sulla portata dell’operazione governativa, attraverso le finalità di “Prometeo” il sindacato ha precisato che “il progetto offre una possibilità a tutti i lavoratori che hanno perso o che stanno perdendo il lavoro”. Questo aspetto giustificherebbe di per sé qualunque sacrificio o arretramento giuridico ed economico, dato che il mantenimento del posto di lavoro, seguendo il ragionamento del citato sindacato, costituirebbe valore superiore a qualsiasi altro ragionamento.
Raggiungere l’obiettivo di assicurare un posto di lavoro a chi rischia di perderlo, secondo il sindacato, significa rendere compatibile il costo lavoro con le disponibilità. E questo può anche comportare la variazioni dello status lavorativo.
“A volte, la compatibilità tra risorse disponibili e unità lavorative da salvaguardare – si legge nella nota della Uil Scuola – passa da un nuovo rapporto di lavoro con una qualifica diversa e un livello d’inquadramento inferiore”.
La questione semmai è altra. È serio che un Governo regionale, incapace di programmare uno stralcio di avviso pubblico per garantire la prosecuzione delle attività, unilateralmente individui solamente il passaggio al Ciapi di Priolo come riforma del settore? La polemica e la contrapposizione tra le varie anime sindacali non appare conducente alla soluzione del comune problema: la salvaguardia e la continuità lavorativa e retributiva dei lavoratori del settore.
Appare opinabile, invece, il “buon gusto” dell’assessore al ramo, Nelli Scilabra e della dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del settore, nel camuffare lacune progettuali e propositi politici di smantellamento del settore con una sorta di “transumanza”.

Tornando alla nota sindacale, la Uil Scuola non tralascia il tono critico rispetto a chi ne contesta l’operato senza fornire adeguate alternative. “Se qualcuno, alle condizioni date ha delle proposte migliori, purché realizzabili, si faccia avanti – fanno sapere dal sindacato – le illustri e noi saremo in prima fila a sostenerle. Sia ben chiaro che noi non siamo abituati ad abbassare il livello della difesa e della tutela, ma se ciò serve a salvare il lavoro, sì”.
Poi la nota si sofferma sulla posizione ufficiale assunta dai lavoratori di uno degli enti formativi che hanno subito la “tagliola” del Governo regionale con la revoca dell’accreditamento.
“Nulla da dire ai lavoratori dello Ial Sicilia – si sottolinea nella nota sindacale – che, recentemente, in un documento inviato anche alle organizzazioni sindacali, hanno rammentano che le condizioni contrattuali prospettate qualche mese fa sono state disattese”. Un bell’esempio dato dai lavoratori dello Ial Sicilia di come le regole, forse, andavano rispettate nel tentativo di rinegoziare con il Governo condizioni diverse per il bene dei lavoratori, atteso che neanche sul versante delle retribuzioni l’esecutivo avrebbe mostrato segni di distensione.
Vi sarebbe anche un altro motivo che avrebbe spinto al Uil Scuola ad avallare la mobilità di parte considerevole della platea dei lavoratori verso il Ciapi.
“Ciò premesso bisogna dire che le condizioni sono mutate – richiama la nota Uil Scuola – e la platea dei lavoratori da garantire è aumentata, sicuramente la nostra attenzione sarà rivolta a migliorare le condizioni contrattuali ma prima di ogni cosa assicuriamo il lavoro”.
Intanto sui Social network prosegue il confronto tra i lavoratori in merito alla mobilità “imposta” dal Governo regionale ai sindacati prima ed ai lavoratori dopo.

Riportiamo il testo pubblicato su Facebook da Francesco di Cristofaro, esponente del Comitato spontaneo lavoratori Formazione professionale Sicilia, che sottolinea il mancato rispetto delle norme di legge e contrattuali da parte dell’attuale esecutivo regionale guidato dal presidente rivoluzionario Rosario Crocetta e supportato, nel settore della Formazione professionale dalle “Tre Marie”, al secolo Patrizia Monterosso, segretario generale della Regione siciliana, dalla già citata Anna Rosa Corsello, e da Nelli Scilabra, già citata assessore al ramo. A queste si può tranquillamente aggiungere la quarta “Maria”, si tratta di Ester Bonafede.
“La portata dell’operazione e l’obiettivo del progetto sono chiarissimi, altrettanto chiaro è il progetto della giunta Crocetta, che intende precarizzare il settore della Formazione Professionale, in barba a tutte le leggi che regolamentano il settore. I finanziamenti sono disponibili solo per fare corsi di formazione professionale e questo è l’unico motivo per il quale è stato instaurato il nostro rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Negli anni passati molti enti sono stati definanziati e tutti i lavoratori hanno sempre mantenuto il posto di lavoro e le garanzie contrattuali, come previsto per legge”.
“Dovevamo attendere un governo ‘rivoluzionario’ di sinistra per vedere calpestato qualsiasi diritto dei lavoratori, ivi compresi quelli basilari del diritto alla retribuzione ed alla continuità lavorativa. Voglio vederli all’opera questi mostri sacri della formazione: l’inizio è dei più promettenti, basta leggere il progetto Prometeo, per rendersene conto! Voglio vederli organizzare tutte le attività formative necessarie giustificare il mantenimento dei livelli occupazionali. Voglio vedere tutte queste strutture scolastiche che mettono a disposizione i locali e le attrezzature per garantire idonea continuità allo svolgimento delle attività formative”.
Qundi l’appello finale:

“SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO A TUTTI I LAVORATORI DEGLI ENTI DE-FINANZIATI – NE HANNO BISOGNO!”


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