Soldi privati ai partiti, la Caronte Tourist dei Franza è tripartisan

Chi sono i privati che hanno messo mano al portafoglio per finanziare la campagna elettorale delle ultime elezioni politiche in Italia? Ce lo svela il Fatto Quotidiano che, in una inchiesta, conferma sponsor consolidati e riserva anche qualche sorpresa.

L’articolo del quotidiano diretto da Antonio Padellaro passa ai raggi X i principali partiti. E passa anche dalla Sicilia dove sofferma la sua attenzione sul gruppo Franza,  i signori della navigazione dalle parti dello Stretto di Messina e dintorni, con la loro Caronte Tourist, nonché imparentati con Giulia Adamo, attuale sindaco di Marsala, ex Forza Italia, ex Grande Sud e forse anche ex Udc.

Ebbene la loro società, in campagna elettorale, è stata più che bipartisan, è stata tripartisan, o elastica se preferite. Ha dato soldi  al Pd (d’altronde di Messina è uno dei patron del Partito Democratico, alias Francantonio Genovese), a Grande Sud di Gianfranco Micciché, nonché ex leader politico della suocera di uno dei Franza (Giulia Adamo, per l’appunto) ma pure all’Udc:

“Una citazione va fatta per la Caronte&Tourist di Messina, che gestisce i traghetti per lo Stretto, e non ha scelto una chiara collocazione politica. – si legge sul Fatto Quotidiano- Ha versato prima 50.000 al Pd di Messina e poi 40.000 al Grande Sud di Gianfranco Micciché, un berlusconiano mai troppo in fuga dal Cavaliere. L’Italiana Costruzioni di Roma, per non farsi trovare impreparata e anche lungimirante visto l’inciucio, ha donato 30.000 euro a Nicola Latorre (Pd) e anche 25.000 all’Udc romano”.

Magnanimi questi Franza.

Per il resto, più o meno, a livello nazionale si confermano gli scenari di scempre, con Casini finanziato dal suocero dell’edilizia, con Monti sostenuto da grossi gruppi industriali italiani (da Buitoni a Brembo) e con il Pd, che oltre alle solite cooperative e qualche impresa emiliana, annovera nel suo carnet un finanziamento Prada. Il Pd veste Prada….

Una novità pare arrivare dal Pdl: “Questa è la notizia- si legge sul Fatto- Silvio Berlusconi non sgancia più moneta per il partito. E i liberali di Arcore, che detestavano la fusione con gli ex fascisti di Alleanza Nazionale, devono ringraziare proprio la liquidazione di An. Nonostante la diaspora di Ignazio La Russa e Giorgia Meloni, più la pattuglia di Gianfranco Fini, il Pdl si è meritato un contributo di 5,6 milioni di euro che, assieme a un paio di milioni della defunta Forza Italia, hanno permesso di attaccare i manifesti per l’abolizione dell’Imu. In proporzioni diverse, gli eletti hanno partecipato a una raccolta inedita per i berlusconiani”.

Potete leggere i dettagli qui 


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