Sissis, una strada senza sbocco?

Il futuro degli aspiranti docenti, già incerto e controverso di per sé, sembra essere giunto all’inizio di una strada senza sbocco. Il primo campanello d’allarme era suonato alla fine dello scorso giugno, quando gli ultimi specializzandi delle varie scuole di abilitazione per l’insegnamento nella scuola secondaria avevano avuto, in extremis, la possibilità di iscriversi alle graduatorie permanenti. Già da allora, infatti, il ministro dell’Istruzione Fioroni aveva deciso di chiudere le graduatorie fino ad esaurimento, quindi per un periodo al momento indeterminato, ma contestualmente – fatto che ha lasciato tutti esterrefatti – il ministro dell’Università Mussi ha confermato l’apertura del IX ciclo Ssis (Scuole di specializzazione per la formazione di insegnanti della scuola secondaria). Due mosse alquanto contraddittorie ed incoerenti, che gettano nello sconforto i quasi 12.000 aspiranti docenti iscritti quest’anno al nuovo “incriminato” ciclo.

Tentiamo di chiarire la situazione alla luce degli ultimi risvolti di questa vicenda. Gli specializzandi “fortunati” sono tutti coloro che hanno iniziato la scuola di abilitazione lo scorso anno, a cui è stata concessa l’iscrizione con riserva a queste liste di incarico, quelle che garantiscono ad un futuro insegnante una supplenza, come accade spesso all’inizio della carriera, o un incarico a tempo indeterminato nella più felice delle ipotesi.

Ma ci si chiede: “Quando riapriranno le graduatorie ad esaurimento?” Purtroppo non è possibile dare una risposta certa, né è il caso di fidarsi delle solite voci di corridoio (le ultime indicano il 2009). Un’altra questione che sta a cuore ai laureati che quest’anno sono riusciti ad accedere al IX ciclo della Ssis è: “Appurato che d’ora in poi l’iscrizione alle graduatorie ad esaurimento sarà molto incerta, perché il Ministero ha portato avanti il progetto per iniziare un nuovo ciclo?” Neanche questa risposta è molto confortante. Lo scorso 15 novembre, infatti, è stato approvato dal Senato un disegno di legge il quale stabilisce – all’articolo 94 comma 6 – che il nuovo sistema di reclutamento degli insegnanti consisterà in concorsi ordinari con cadenza biennale. All’esame, che sostituirà definitivamente la Ssis ed il concorso abilitante, sarà possibile accedere soltanto dopo almeno due anni di servizio presso una scuola statale o un istituto paritario legalmente riconosciuto. Ciò vuol dire che se il disegno di legge diventerà esecutivo, il IX ciclo di specializzazione risulterà inutile, poiché lo statuto non dà alcun chiarimento riguardo alla posizione dei neo-specializzandi. Da questa assurda situazione sono esenti gli studenti che si specializzeranno per la classe di strumento musicale, così come prevede il disegno di legge Bersani, che contempla per loro una deroga al suddetto statuto ed il conseguente inserimento in speciali graduatorie. Ultima spontanea domanda: “A cosa servirà l’abilitazione ai neo-specializzandi del IX ciclo e degli eventuali prossimi?” Allo stato attuale delle cose i prossimi neo-abilitati andranno ad occupare le graduatorie di terza fascia, così come tutti i semplici laureati che hanno provveduto ad iscriversi. In attesa della riapertura delle graduatorie ad esaurimento però, rispetto a questi ultimi, avranno un vantaggio. Infatti, per legge, qualora terminassero gli abilitati nelle suddette liste di incarico, il ministero considererebbe le liste di terza fascia con prelazione agli specializzati. In ogni caso il problema resterebbe ancora irrisolto ed incerto.

Le delegazioni “UNIpro” e “No al Precariato”, stante la corretta possibilità dei colleghi di strumento musicale d’inserirsi nelle GaE, hanno chiesto a gran voce che lo stesso “privilegio” sia legittimamente concesso anche a tutti gli altri specializzandi. Il dott. Cirrone Cipolla, presidente dell’associazione universitaria Unipro ed il dott. Salemi, responsabile del gruppo No al Precariato hanno dichiarato: “Crediamo che tali rivendicazioni siano ragionevoli poiché gli studenti del IX ciclo di Ssis stanno frequentando una scuola di specializzazione in tutto e per tutto identica a quella dei cicli precedenti, sia per quanto riguarda l’organizzazione didattica (tipologia e orari dei corsi, obbligo di frequenza) sia per quanto riguarda il costo delle tasse d’iscrizione (a Catania sono di circa 1.500 euro l’anno), sia per quanto riguarda la regolamentazione dell’accesso (laurea specialistica o laurea vecchio ordinamento, test di accesso, numero chiuso). Se, come prospetta la Finanziaria, il nuovo sistema di reclutamento consisterà in un concorso – ha affermato Michelangelo Salemi – a che cosa servirà l’aver frequentato una scuola di specializzazione per cui i Sissini versano alle Università varie migliaia di euro in tasse e l’aver già superato un concorso in ingresso, che corrisponde ad un test di ammissione, ed uno in uscita, l’esame di Stato?”.

“Per non creare disparità di trattamento tra gli specializzandi dell’attuale IX ciclo – continua Cipolla – e quelli dei precedenti cicli Ssis, non possiamo paragonarli alle future forme di reclutamento docente, ma necessariamente dobbiamo farli rientrare nella procedura che finora ha caratterizzato le Scuole di Specializzazione Secondaria, riconoscendogli le stesse possibilità di accesso alle graduatorie. Nel momento in cui si re-istituisce un ciclo Ssis, identico ai precedenti, si prende atto che i tempi non sono ancora maturi per un totale cambiamento. Quindi, il buon senso che dovrebbe essere il criterio ispiratore di ogni norma giuridica, impone l’obbligo di una disciplina specifica anche per questo nuovo ciclo e non un vuoto normativo che umilia gli sforzi e i sacrifici di 12 mila persone, ancora convinte, nonostante tutto, che la cultura sia una risorsa per questo paese e non un peso ingombrante. Noi con le nostre Associazioni Universitarie locali abbiamo sempre assicurato una presenza attiva ai Sissini futuri insegnanti di un mondo qual è la scuola pubblica, che oggi in Italia sta vivendo a nostro avviso un delicato e difficile momento, pertanto tramite la nostra Deputazione Nazionale l’on.Bianco, l’on. Burtone e l’on. Cardinale del PD, stiamo chiedendo un incontro con il Ministro Fioroni, fiduciosi che sarà sensibile al grido di denuncia dei nonociclisti, futuri docenti della scuola di oggi”.

A sostegno di tale rivendicazione è stata attivata una raccolta di firme on-line nel sito dell’ANIEF (www.ipetitions.com/petition/ssisixciclo) per sottoscrivere un Emendamento indirizzato ai nostri Senatori e Deputati: “Analogamente a quanto previsto nel comma 21 bis, in deroga alla previsione di cui all’articolo 1, comma, 605, lettera c, quinto periodo della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si dichiara che coloro che conseguono l’abilitazione all’insegnamento a seguito dei corsi presso le scuole di specializzazione all’insegnamento secondario istituiti per l’anno accademico 2007/2009 possono iscriversi nella terza fascia delle graduatorie provinciali ad esaurimento”.


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