Siracusa, guardia medica inattiva a causa della Ztl «Speriamo che la gente stia male solo in certe ore»

I lavori di sistemazione e adeguamento dei locali della ex Casermetta Mazzini, in via Riva Mazzini alla banchina sette al Foro Italico sono stati completati, addirittura anche le telecamere sono state già montate. Dalla fine dello scorso mese di dicembre, infatti, lì è già regolarmente attiva la postazione del 118 con l’ambulanza e il personale paramedico in servizio dodici ore al giorno, dalle 8 di mattina alle 20 di sera. «Mi auguro che la gente si senta male solo a orari prestabiliti». Prova a ironizzare così il presidente della circoscrizione Ortigia, Salvuccio Scarso che è stato uno dei primi a interessarsi alla questione del presidio sanitario nel cuore del centro storico siracusano.

Fino al 2012 lo stabile che ospitava sia il 118 che la guardia medica in Ortigia era quello di via della Giudecca, di proprietà comunale. «Da un certo punto in poi il presidio iniziò a funzionare solo nel periodo estivo, quando il quartiere è più popolato anche dai turisti – spiega a MeridioNews Scarso – fino ad arrivare a scomparire totalmente anche a causa di un problema che si verificò a livello della struttura dei locali». Era opportuno spostare la sede, per cui iniziò la ricerca di nuovi locali idonei. «Da una riunione in cui erano presenti anche i rappresentanti del Comune, la capitaneria di porto di Siracusa diede la disponibilità per i locali dell’ex Casermetta Mazzini in comodato d’uso per vent’anni». A distanza di anni dalla firma del verbale di consegna dell’immobile, nonostante tutte le autorizzazioni necessarie in regola e le procedure burocratiche portate a termine, la postazione di guardia medica non è ancora attiva

«Il problema sembra essere legato alla zona a traffico limitato entro cui ricadono quei locali – sostiene Vincenzo Vinciullo che su questo argomento è stato autore di diverse interrogazioni all’Ars quando era deputato – La soluzione, credo, sia di facile raggiungimento se si considera che nel centro storico della nostra città abbiamo anche farmacie di turno che collaborano fornendo alla polizia municipale l’elenco di chi ha avuto bisogno di farmaci durante la chiusura del centro storico al traffico». Stando a quanto afferma l’ex deputato Ars, dunque, il problema è presto risolto: basterebbe registrare gli utenti e le targhe delle macchine che sono state utilizzate per raggiungere la guardia medica e inviare i dati agli uffici dei vigili urbani per evitare che venga multato chi ha violato la Ztl per necessità sanitarie.  

«Non è una soluzione nuova messa sul piatto adesso, ma qualcosa a cui stiamo già pensando da tempo», assicura l’assessore al Centro storico Francesco Italia che precisa che «non c’è niente di bloccato in realtà ma, anzi, l’Asp è in procinto di attivare questo presidio importantissimo per la città. Siamo agli sgoccioli – afferma – ed è in programma un incontro, nei prossimi giorni, per definire le modalità di accesso nella zona a traffico limitato prevedendo anche un sistema gestito fra azienda sanitaria provinciale ed ente comunale che comunichi direttamente l’accesso nella Ztl sgravando gli utenti da questa incombenza. Semplicemente – conclude – è un problema che non esiste».

Il commissario dell’Azienda sanitaria provinciale Salvatore Brugaletta conferma intanto che «nulla osta al trasferimento della guardia medica nei locali che sono stati destinati a questa funzione in Ortigia, così come è già recentemente avvenuto per il 118. Sono state già completate tutte le azioni – conclude – per offrire la migliore fruizione possibile a tutti i cittadini compresa anche l’individuazione, in sinergia con l’ente comunale, di un percorso per facilitare l’accesso considerato che la struttura si trova in una zona a traffico limitato». Attualmente, intanto le due guardie mediche cittadine si trovano nei locali dell’ospedale Rizza, in viale Epipoli, in una zona piuttosto decentrata per chi non abita nella parte nuova della città. Spesso, dunque, i cittadini che hanno difficoltà a raggiungere la sede si rivolgono al pronto soccorso dell’ospedale Umberto I, contribuendo a ingolfarlo con sintomatologie che potrebbero essere facilmente risolvibili anche dal medico di guardia. 


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