Siracusa, due arresti per tentato omicidio Lo invitano a casa e gli sparano alle gambe

Lo hanno fatto sedere sul divano della cucina e gli hanno sparato diversi colpi di pistola alle gambe. Una punizione per una partita di droga scomparsa. Sarebbe questo il motivo di quanto successo a Siracusa lo scorso 9 agosto, quando Daniele Caruso, 41enne nato a Dusseldorf, ha rischiato di morire. A sparare sarebbe stato Danilo Greco, 32enne pregiudicato siracusano, con la complicità di Giancarlo Limpido, di quattro anni più grande, pure lui siracusano con precedenti. Stamattina gli agenti della squadra mobile di Siracusa li hanno arrestati con l’accusa di tentato omicidio e detenezione illegale di armi. Greco è stato portato in carcere, Limpido ai domiciliari.

Le indagini – coordinate dal sostituto procuratore Davide Lucignani e dal procuratore aggiunto Fabio Scavone – si sono rivelate complesse anche a causa delle false dichiarazioni rilasciate dalla vittima. Nell’immediatezza dei fatti, Caruso aveva dato una versione contraddittoria, secondo la quale due giovani a bordo di uno scooter, con il volto coperto con caschi da motociclistica, lo avevano affiancato mentre percorreva a piedi la strada che conduce alla sua abitazione e gli avevano esploso contro diversi colpi di arma da fuoco che lo avevano ferito alle gambe.

Ma dagli accertamenti della Mobile è emerso che nel luogo indicato da Caruso non c’erano né i segni dell’avvenuta sparatoria, né immagini che confermassero questa dinamica. Secondo quanto appurato dagli investigatori, invece, la vittima sarebbe stata ferita non in strada, ma a casa di Danilo Greco, in Via Filippo Juvara a Siracusa. Quest’ultimo, accortosi di un ammanco di droga lasciata in custodia a Caruso, gli avrebbe teso una trappola, invitandolo, tramite Giancarlo Limpido, nella sua abitazione per chiarire i termini della vicenda.

Una volta giunto nell’appartamento, però, Greco avrebbe fatto sedere la vittima sul divano della cucina e gli avrebbe sparato improvvisamente numerosi colpi di pistola alle gambe; arma appositamente consegnatagli poco prima da Limpido. Caruso si sarebbe, quindi, trascinato da solo fuori e avrebbe chiesto aiuto al padre per farsi trasportare in ospedale.

La ricostruzione dell’accaduto è stata suffragata dalla visione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza presenti in zona e dal sopralluogo compiuto all’interno dell’appartamento di Greco, dove la polizia scientifica ha trovato tracce di sangue, verosimilmente riconducibili alla vittima.


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