‘Siluro’ di Lupo al Governo: “Crocetta e Cartabellotta vengano in Aula a spiegare gli sperperi di Arsea”

IL SEGRETARIO REGIONALE DEL PD RIAPRE LE OSTILITA’ CON IL PRESIDENTE DELLA REGIONE CON UN’ARTICOLATA INTERROGAZIONE SU UN’INCREDIBILE STORIA DI SPERPERI

Oltre all’interrogazione di Marco Falcone, l’Arsea – un ‘carrozzone mangiasoldi’ tenuto in piedi dal Governo regionale di Rosario Crocetta – interviene, con una seconda interrogazione, Giuseppe Lupo. In questo caso l’atto ispettivo – per il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e per l’assessore alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta – è più ‘pesante’. Perché Lupo è il segretario regionale del PD, Partito del quale Crocetta dice di fare parte.

“L’Agea (l’ente pagatore nazionale degli interventi comunitari PAC, sigla che sta per Politiche Agricole Comunitarie) – scrive Lupo – gestisce ed eroga ai produttori siciliani una cifra ragguardevole che si aggira attorno a un miliardo e cento milioni di euro all’anno, oltre a gestire direttamente da Roma o tramite convenzioni con terzi, i pagamenti, i controlli ed il contenzioso”.

Il parlamentare regionale e segretario del PD dell’Isola ricorda che, “nel 2005 la Corte dei Conti UE e poi la stessa UE, a seguito di alcune disfunzioni e scandali, ha chiesto e raccomandato agli Stati membri e quindi all’Italia, di decentrare nel territorio e nelle Regioni le funzioni centralizzate e svolte da Agea, e che di conseguenza in Sicilia nel 2006 è nata l’Arsea“.

“Creata” è una parola grossa. Perché in Sicilia, con l’Arsea, è nato un inghippo. “Mentre tutte le Regioni del Centro e Nord Italia e qualcuna del Sud – ricorda il segretario del PD siciliano – oltre ad essersi dotate ciascuna di un proprio ente pagatore regionale (gemelli dell’Arsea siciliana) hanno proceduto subito al trasferimento di compiti e funzione prima svolte dall’Agea centralmente, in Sicilia si è creata l’Arsea senza chiedere il trasferimento delle competenze”.

Insomma, in Sicilia si è creato un ‘contenitore di soldi pubblici da sperperare in clientele, ma non il ‘contenuto’.  

“Nelle Regioni che hanno attuato il decentramento dei servizi prima centralizzati in Agea – precisa il parlamentare di Sala d’Ercole – le Agenzie regionali stanno tutte funzionando meglio e con più soddisfazione dei produttori, perché questi si possono interfacciare meglio con un ente più vicino al territorio e quindi più vicino agli utenti”. (sopra, una metafora dell’Arsea…)

Mentre in Sicilia “il Governo regionale, di fronte alla denuncia di costi esosi rispetto a servizi malamente erogati, se non addirittura inesistenti, e pagando a vuoto per anni un Consiglio di amministrazione inutile, aveva assunto precisi impegni”.

Quali? Lupo riporta nell’interrogazione il testo del comunicato del Governo regionale: “Prima di procedere alla soppressione dell’ente che si intende proporre in finanziaria, l’assessore alle Risorse Agricole e Alimentari Dario Cartabellotta, ha chiesto di attivare un’interlocuzione con Roma per vedere se esistano le condizioni per ottimizzare il rapporto di Agea nei confronti della Sicilia. Riguardo alle notizie riportate da alcune agenzie di stampa, si informa che non esiste alcun bando per il reclutamento di personale esterno, bensì si tratta di un atto di interpello per il personale interno, che l’assessorato intende sospendere. Qualora il Governo regionale dovesse ritenere che sussistano le condizioni per mantenere attivo Arsea, ci si avvarrà solo di personale interno, Direttore compreso”.

Il 16 gennaio di quest’anno l’Ars ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo della Regione e per esso l’assessore per le Risorse agricole e alimentari a non procedere alla registrazione del contratto del direttore dell’Arsea, a non dare seguito all’atto di interpello del personale, a non effettuare alcuna spesa per il mantenimento in vita dell’Ente e, infine, a relazionare in Assemblea, entro trenta giorni dall’approvazione di tale ordine del giorno e dopo una interlocuzione con l’Agea, circa la creazione di un organismo pagatore regionale efficiente ovvero rendere funzionale l’attività dell’Arsea in Sicilia.

Impegni rispettati? Non sembra. “Alla data odierna – scrive Lupo nell’interrogazione – l’Arsea non risulta chiusa e, anzi, vi avrebbero lavorato due funzionari regolarmente stipendiati e un direttore che non ha preso lo stipendio, ma che prevedibilmente chiederà un risarcimento e che, per di più, da gennaio la Regione pagherebbe un affitto di 26 mila euro al mese per la sede mai utilizzata di Palermo in via Maggiore Toselli, per una spesa prevista a fine anno di Euro 320 mila”.

Alla luce di questi sperperi Lupo chiede al presidente della Regione e all’assessore Cartabellotta:

“se non ritengano necessario porre immediatamente fine a sperperi attorno all’Arsea, attuando le indicazioni dell’ordine del giorno approvato dall’Ars il 16 gennaio scorso”;

“a riferire delle ragioni della mancata attuazione delle dichiarate volontà di intervento in materia da parte del Governo e, in particolare, per sapere chi e quando avrebbe stipulato un contratto di affitto così oneroso per i locali di un ente che si intendeva sopprimere”;

“a porre immediatamente in essere un servizio che consenta agli operatori agricoli di trovare una interfaccia locale piuttosto che una lontana sede romana”.

Lupo chiede la trattazione dell’interrogazione con urgenza.

Insomma, Crocetta e Cartabellotta dovranno rispondere quanto prima in Aula.


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