Oggi, durante il question time alla Camera dei deputati, la ministra della Difesa Roberta Pinotti ha annunciato che l'Italia è pronta a concedere le basi e gli spazi aerei nazionali a supporto dell'operazione statunitense per la liberazione di Sirte. E la struttura etnea torna al centro dell'attenzione
Sigonella, sì del governo all’uso contro l’Isis «Battaglia Usa fondamentale per l’Europa»
«Il governo è pronto a considerare positivamente un eventuale uso delle basi e degli spazi aerei nazionali a supporto dell’operazione, dovesse tale evenienza essere ritenuta funzionale a una più efficace e rapida conclusione dell’azione in corso». Parola della ministra della Difesa Roberta Pinotti che, oggi pomeriggio, durante il question time alla Camera dei deputati, ha annunciato la disponibilità del governo a coadiuvare gli Usa nelle operazioni contro l’Isis. Una dichiarazione che si traduce nel coinvolgimento della base di Sigonella, alle porte di Catania. Già tirata in ballo nei giorni scorsi dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
La battaglia contro l’Islamic state, per Pinotti, è «di fondamentale importanza per la sicurezza non solo della Libia, ma anche dell’Europa e dell’Italia». E per sconfiggere il Califfato sarebbe necessario «non lasciare soli i giovani libici». «Il governo mantiene aperta una linea diretta sia con la controparte libica – prosegue la ministra – sia con gli alleati». Il cui obiettivo è liberare la città di Sirte dall’occupazione dell’Isis. Un obiettvo di medio termine dal quale deriverebbe una nuova forza per il presidente del consiglio presidenziale libico Fayez al Sarray. Che Attraverso la televisione Al Jazeera ha spiegato che la richiesta d’attacco è stata fatta «nell’ambito della cooperazione internazionale contro il terrorismo».
Se per il momento, precisa Pinotti, «l’operazione avviata dalle forze Usa non ha interessato l’Italia, né logisticamente né per il sorvolo del territorio nazionale», non è detto che questo non avvenga in futuro. Di recente, del resto, come svelato dal Wall street journal, un’intesa firmata dal presidente del consiglio Matteo Renzi e dal presidente degli Stati uniti d’America Barack Obama aveva dato il via libera all’arrivo dei droni Predator e Reaper diretti in missione contro l’Isis. Gli stessi che adesso potrebbero decollare dalla Sicilia per combattere, al fianco del governo statunitense, il terrorismo fondamentalista.