«No a giochi di potere sull’assessorato alla Sanità in Sicilia». La UGL lancia un monito alla politica regionale, alla maggioranza di centrodestra appena eletta e che ancora si deve insediare. Governo Schifani che, comunque, intende seguire il solco tracciato dalla precedente amministrazione, guidata da Nello Musumeci, come ha più volte ribadito lo stesso neo presidente della Regione. Ma le discussioni sul successore di Ruggero Razza, attualmente a processo per aspetti legati alla gestione della pandemia da Covid19, riscalda il clima tra i partiti. Sulla scena irrompono Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, in rappresentanza del sindacato, e ribadiscono: «Quello della Salute è per noi un Assessorato fuori quota, considerato che riguarda la prima industria della nostra Regione e la vita di milioni di siciliani. Non dobbiamo dimenticare prima di tutto che siamo ancora alle prese con la diffusione del Covid-19 ma anche che bisogna correre per il proseguimento della realizzazione dei progetti finanziati con il Piano di ripresa e resilienza. Dopo decenni di attesa, grazie alla rimodulazione degli organici, ci sarà da continuare a rimpolpare reparti e ambulatori di Aziende sanitarie ed ospedaliere, grazie anche all’esperienza accumulata dai lavoratori impegnati nell’emergenza Covid-19 che non può andare dispersa».
Ma i sindacalisti evidenziano pure altre necessità. «C’è anche da rilanciare – proseguono – il servizio di emergenza e urgenza 118, conferendogli pari dignità rispetto ad una qualsiasi Azienda sanitaria o ospedaliera ed effettuando quell’indispensabile turn over del personale da più parti invocato. Occorre, infine, riprendere il percorso avviato per affrontare la questione allacciata alla gestione delle cosiddette “cronicità”, per liberare i pronto soccorso attivando la “lungoassistenza” e incrementare la “lungodegenza”, oltre che affrontare i problemi connessi alle cure palliative ed alla terapia del dolore. E’ urgente mettere mano sulla complicata situazione delle liste d’attesa. Alla luce di queste considerazioni – concludono i due esponenti della Ugl Salute Sicilia – confidiamo nell’autorevolezza e nella saggezza del neo presidente della Regione siciliana perché le attività legate alla salute dei siciliani non siano assolutamente oggetto di giochi politici e meritano di essere governate dal profilo politico o tecnico che sia migliore possibile».
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