Mala tempora currunt. Le casse di palazzo d'orléans sono praticamente a secco e tra i dipendenti regionali si sta diffondendo il 'panico' stipendi: il rischio, come denunciano i sindacati, è che la grave crisi di liquidità dell'amministrazione siciliana, possa acuirsi al punto da fare saltare le retribuzioni del personale. Già si registrano ritardi nell'erogazione delle spettanze, mentre in alcuni uffici, si chiudono i battenti in anticipo per risparmiare sulle forniture di energia. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, il mese più critico dovrebbe essere settembre, quando ci sarà un governo in carica soltanto per lordinaria amministrazione. Un contesto finanziario delineato perfettamente e spietatamente dalla corte dei conti siciliana, che poco meno di una settimana fa, nella sua relazione sul giudizio di parifica del rendiconto generale della regione siciliana per il 2011, ha parlato di "un notevole deterioramento dei saldi fondamentali di bilancio".
Sicilia, regionali senza buona uscita
Mala tempora currunt. Le casse di Palazzo d’Orléans sono praticamente a secco e tra i dipendenti regionali si sta diffondendo il ‘panico’ stipendi: il rischio, come denunciano i sindacati, è che la grave crisi di liquidità dell’amministrazione siciliana, possa acuirsi al punto da fare saltare le retribuzioni del personale. Già si registrano ritardi nell’erogazione delle spettanze, mentre in alcuni uffici, si chiudono i battenti in anticipo per risparmiare sulle forniture di energia. Come vi abbiamo raccontato in questo articolo, il mese più critico dovrebbe essere settembre, quando ci sarà un Governo in carica soltanto per lordinaria amministrazione. Un contesto finanziario delineato perfettamente e spietatamente dalla Corte dei Conti siciliana, che poco meno di una settimana fa, nella sua relazione sul giudizio di parifica del rendiconto generale della Regione siciliana per il 2011, ha parlato di “un notevole deterioramento dei saldi fondamentali di bilancio”.
Ma sono solo gli attuali dipendenti della Regione siciliana a correre il rischio di rimanere a bocca asciutta, o i problemi di liquidità si abbatteranno anche sui suoi pensionati?
“Finora non abbiamo avuto problemi con le pensioni” dice a LinkSicilia Ignazio Tozzo, dirigente dellUfficio Fondo Pensioni della Regione siciliana “il momento critico si vivrà ad ottobre e non posso sapere ora se ci saranno”.
Ma qualche problema già si intravede, ed è alquanto ‘sostanzioso: “Abbiamo sicuramente delle difficoltà con le buone uscite. Stiamo accumulando dei ritardi e restiamo in attesa di 8 milioni di euro per risolvere questa situazione”. E non è la sola cosa che il Fondo pensioni attende per mettersi al sicuro. Al momento della sua istituzione, nel 2010, era stato stabilito che gli venissero trasferiti dei beni immobili per un valore di circa 59 milioni di euro: “Dovevano servire a rafforzare la nostra base patrimoniale, cosa di cui certamente abbiamo bisogno. Ma ancora non abbiamo visto niente” aggiunge Tuzzo. E come mai? “Non saprei, abbiamo sollecitato il Ragioniere generale Bossone proprio una decina di giorni fa, ma non abbiamo ottenuto risposta. Sembra che il problema sia riuscire ad individuare immobili di immediata redditività. E’ chiaro che a noi non serve qualcosa che non produca reddito…“.
Insomma, anche dalle parti del Fondo pensioni della Regione (istituito nel 2010, anche se ancora la maggior parte dei pensionati è a carico del bilancio) non si naviga nell’oro. Resta da capire come ma,i dal 2010 ad oggi, la Regione non sia ancora riuscita ad individuare immobili in buone condizioni da trasferire all’ente. Magari serve un consulente, e vista la proliferazione di questa specie, non ci sorprenderemmo più di tanto…