Il pd siciliano va alle primarie, previste per il 30 dicembre. E ci va con il vecchio e il nuovo. Ci sono tanti parlamentari nazionali uscenti. Ma ci sono anche tanti giovani. Gli ingredienti per rinnovare il partito ci sono tutte. E mai come questa volta il futuro del partito democratico dellisola è nelle mani degli elettori.
Sicilia, primarie Pd: lora del rinnovamento?
Il Pd siciliano va alle primarie, previste per il 30 dicembre. E ci va con il vecchio e il nuovo. Ci sono tanti parlamentari nazionali uscenti. Ma ci sono anche tanti giovani. Gli ingredienti per rinnovare il Partito ci sono tutte. E mai come questa volta il futuro del Partito democratico dellIsola è nelle mani degli elettori.
A Palermo sono 19 i candidati. Ci sono gli uscenti. Ma anche le novità. Tra i primi cè Sergio DAntoni un po in difficoltà, se è vero che la Cisl – lorganizzazione dalla quale DAntoni proviene e che dovrebbe appoggiarlo – è già passata, armi e bagagli, con Mario Monti e con lUdc di Casini. In questo scenario per DAntoni le cose si metterebbero male. Da qui lipotesi che il Partito di Bersani lo recuperi in barba alle primarie.
In lista anche gli uscenti Tonino Russo e Alessandra Siragusa. Poi Pino Apprendi (nella foto a sinistra) e l leader siciliano dei rottamatori del Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, Davide Faraone. Per la cronaca, sia Apprendi, sia Faraone, sono deputati regionali uscenti non rieletti per un pugno di voti. Da qui la loro avventura alle primarie.
In lista, alla fine, è andato anche Bernardo Mattarella, parlamentare regionale uscente che, però, non si è ricandidato alle recenti elezioni di Sala dErcole. Per lui le primarie si annunciano in salite, perché la corrente del Pd che lo sostiene ha già in carico Tonino Russo. Morale: non sarà facile, per questarea del Pd, portare alla vittoria due candidati.
Una scommessa di peso è quella di Rosario Filoramo (nella foto sotto, a destra) che, nella grande confusione delle elezioni comunali di Palermo ha riportato una bella vittoria. Filoramo e Pino Apprendi sono i candidati di peso che possono essere considerati al di fuori degli schemi di potere del Pd.
Il primo – Filoramo – rappresenta larea del Pd che si richiama alle posizioni di Ignazio Marino, ovvero la sinistra del Pd. Apprendi rappresenta il legame diretto tra un parlamentare e il territorio, con particolare riferimenti ai piccole e medi centri della provincia di Palermo. Entrambi rappresentano unidea di politica fuori dagli schemi classici e molto vicina agli interessi reali della gente.
In lista anche l’ex sindaco di Altofonte, Vincenzo Di Girolamo, coordinatore del partito a Palermo. Poi la consigliere comunale, sempre di Palermo, Teresa Piccione. Anche lei è stata eletta con molti voti a Sala delle Lapidi. In suo sostegno, alle ultime comunali, cera la Cisl. Anche per lei la stessa domanda che vale anche per DAntoni: che farà lorganizzazione sindacale che ha deciso di appoggiare Monti e Casini?
Una novità è rappresentata anche dal Sindaco di Pollina Magda Culotta, 27 anni, molto attiva che punta a valorizzare la propria esperienza di giovane amministratrice della cosa pubblica. Al suo attivo un grande impegno in materia di raccolta e smaltimento dei rifiuti (a Pollina, piccolo centro delle Madonie dove Magda Culotta, come già ricordato, è prima cittadina, la raccolta differenziata sfiora il 45 per cento).
In corsa anche il Sindaco di Marineo, Francesco Ribaudo. E Maria Laura Maggiore di Bagheria. Gli altri nomi sono quelli di Rosalia Stadarelli di Misilmeri e Roberto Zampardi. Questultimo è un attivista di Amnesty Internetion. Quindi Domenico Agnello, Rosa Faragi, Roberto Tagliavia, Irene Iannello e Cettina Cammarata. Questultima ha un passato nella Rete di Leoluca Orlando ed è già stata candidata al Senato con lUlivo.
In lista, a Palermo, non cè il senatore uscente, Giuseppe Lumia, che sarà candidato con la lista del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Cosa, questa, che non piace a molti dirigenti del Pd, infastiditi dal fatto – anche se gli viene dura ad ammetterlo – che la lista Crocetta, specie con il movimentismo che il presidente ha dato alla propria azione di governo, prenderà mlti consensi.
A Catania non si ricandida il senatore uscente Enzo Bianco, in politica dalla seconda metà degli anni 80 del secolo passato. Bianco ambirebbe a tornare, ancora una volta, a fare il Sindaco della città Etnea (carica che ha già ricoperto più volte nel passato). Come per DAntoni, la segreteria nazione potrebbe comunque recuperare Bianco in qualche seggio blindato. Già blindata, invece, dovrebbe essere la candidatura di Anna Finocchiaro, anche lei in politica – prima nel Pci, poi nel Pds, quindi tra i Ds, oggi nel Pd dai lontani anni 80.
A Catania, per il resto, si presentano i parlamentari uscenti Marilena Samperi, Giovanni Burtone e Giuseppe Berretta (anche lui in corsa per la poltrona di Sindaco di Catania) e l’ex deputato regionale, Giovanni Barbagallo. Quindi Tania Spitaleri, Luisa Albanella (Cgil) e Amanda Catania.
Ad Agrigento in corsa Angelo Capodicasa, anche lui in politica, nel ruolo di parlamentare – prima regionale e poi nazionale – dalla metà degli anni 80 del secolo passato. Poi ci sono la candidata Sindaco di Sciacca, Mariolina Bono, Daniele Camilleri di Licata, Tonino Moscatt di Favara, il docente di diritto Costituzionale Pippo Sinesio e Antonella Maggio di Sambuca.
Non ci sarà (Ma non è una grande perdita, ci dice un giovane dirigente del Pd della Valle dei Templi) il parlamentare uscente, Benedetto Adragna, che, in quanto di area cislina dovrebbe candidarsi nel Partito delle tasse di Mario Monti, Casini e Raffaele Bonanni. Non ci sarà nemmeno il coordinatore della segreteria regionale, Enzo Napoli.
Nel Trapanese si ripresenta il senatore uscente, Nino Papania, già assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale che ha fondato le proprie fortune politiche ed elettorali proprio gestendo Enti e società he si occupano di formazione. Papania, insomma, è tutto, fuorché un esempio di rinnovamento della politica. Anzi
Nn mancano, anche a Trapani e provincia, i nomi nuovi. A cominciare dalle donne. Tra queste le dirigenti locali Pamela Orrù, Giuliana Zerilli, Anna Maria Angileri, Rosaria Rallo, Marina Militello e Daniela Toscano, vice sindaco di Erice. Poi Dario Safina e Ninni Romano.
A Siracusa la novità è rappresentata da Sofia Amodeo, avvocato, una giovane che si è distinta per il lavoro che ha svolto in favore delle popolazioni povere dellAfrica e dellAsia. In corsa ci sono anche l’ex deputato Giuseppe Zappulla, quindi Giovanni Cafeo, già candidato alle scorse elezioni regionali. Sempre a Siracusa i seguaci in Sicilia di Matteo Renzi puntano su Nunzia La Rosa, giovane imprenditrice che opera nel mondo dellagrituristico e vicedirettore di un Cofidi: “Ho avuto un’esperienza politica nel 1985 – ha detto Nunzia La Rosa a la Repubblica – poi mi sono ritirata in buon ordine, ma adesso con Renzi sento che c’è la possibilità di nuove chance.
A Messina il rinnovamento non ci sarà, perché in campo cè un altro dei Padroni della formazione professionale in Sicilia: Francantonio Genovese. Mentre a Enna guida la lista quello che è considerato linamovibile leader politico di questa provincia: Mirello Crisafulli. Molti, nel Pd, avrebbero voluto metterlo fuori. Ma quando hanno capito che Mirello si sarebbe candidato con i socialisti di Salvo Andò per essere rieletto con le coffe, hanno preferito tenerselo per evitare di perdere voti.
Nel complesso, come detto allinizio, le prospettive per rinnovare la deputazione nazionale siciliana del Pd ci sono tutte. La parola passa agli elettori di questo Partito. Saranno loro a decidere se rinnovare o meno il Pd.