Sicilia, nel 2012 un deficit di 6 miliardi

Un buco di sei miliardi. A tanto ammontera’ a fine anno, secondo la Corte deiConti, il deficit del bilancio regionale. Una voragine destinata a salire. Nel nuovo numero di ASud’Europa, settimanale del Centro Pio La Torre, un’analisi impietosa e dettagliata dei conti della Regione siciliana. Dal 2007 al 2011 il debito e’ piu’ che raddoppiato, frutto dell’aumento della spesa per il personale e per la spesa sanitaria, che ha un’incidenza del 48% sull’intero bilancio regionale.

Pesano anche le partecipazioni regionali: i dipendenti delle societa’ regionali sono infatti oltre 7.000 e richiedono oneri superiori a 220 milioni di euro annui. Altro versante critico per la finanza locale e’ quello della gestione dei rifiuti, ove emergono passivita’ degli enti locali per oltre 505 milioni di euro, spesso non correttamente contabilizzate. Il principale creditore e’ lo Stato, con il ministero delle Finanze seguito dalla Cassa depositi e prestiti. Il resto del debito e’ composto da altri mutui contratti con la Banca europea degli investimenti e da obbligazioni. Per far fronte allo scoperto, nel 2011, la Regione ha speso 431 milioni. La maggior parte, 228, sono interessi, il resto serve a rimborsare i prestiti.

Male, per la Corte, la costruzione dei documenti di bilancio 2012-2014, definita ‘densa di interrogativi’: iniziata con il DPEF e proseguita con il bilancio a legislazione vigente, giunta a conclusione solo a fine aprile 2012, ‘dopo aver bruciato tutto il margine consentito all’esercizio provvisorio’.


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