“Sicilia, basta con gli ipermercati”

“La grande distribuzione organizzata? Lo sappiamo, è un problema. Ma lo stiamo affrontando. Lavoriamo per salvaguardare le piccole e medie imprese commerciali. Abbiamo chiesto e ottenuto una clausola di salvaguardia. In parole più semplici, abbiamo raggiunto un accordo per non autorizzare l’apertura di altri ipermercati. A Palermo e provincia siamo già alla saturazione”.
A parlare è Salvatore Bivona, presidente della CIDEC regionale e di Palermo. CIDEC è un acronimo che sta per Confederazione Italiana Esercenti e Commercianti.

– Presidente, Palermo, come lei ha detto, è satura di ipermercati. E la Sicilia?

“Tutta la Sicilia è satura, in verità. Ormai la grande distribuzione organizzata è presente in tutt’e nove le province dell’Isola. Palermo, Catania e Trapani, ad esempio, hanno fatto il pieno di ipermercati. Ora è arrivato il momento di dare spazio alla piccola e alla media distribuzione. Penso agli esercizi commerciali che si snodano su una superficie non superiore a mille metri quadrati. Dobbiamo dare la possibilità ai piccoli di migliorare le proprie attività”.

– Parliamo della situazione del commercio in Sicilia. Scenario generale.

“Si soffre. La disoccupazione avanza. Il dilagare delle attività commerciali, spesso, è un fatto patologico. Innesca l’autodistruzione. La liberalizzazione ‘selvaggia’ del settore non risolve i problemi. Semmai li accentua. La verità è che, prima di effettuare investimenti, bisogna ragionare sulla capacità recettiva della Sicilia. E’ un messaggio che vorremmo lanciare al presidente del Consiglio, Mario Monti. Certe enfatizzazioni creano aspettative sbagliate”.

– La vita delle aziende commerciali in Sicilia. Le nuove, soprattutto.

“E’ bassa: due anni in media. Difficile resistere all’attuale crisi. Anche se molti insistono”.

– Cioè?

“Cito un esempio. Una friggitoria in uno dei quartieri popolari di Palermo. Incassa, in media, trenta euro al giorno. Impossibile continuare. Eppure continua. E sa perché? Perché, mi ha detto il titolare, con trenta euro almeno mangio…”.

– Le banche.

“Questione complessa. Spesso sotto accusa perché non erogano prestiti. Mettiamoci dalla loro parte. A chi dovrebbero prestare il denaro? A chi è già indebitato? A un disoccupato chi dovrebbe fare credito? E perché? Dovrebbe intervenire la Regione. Potenziando il piccolo credito”.

– Fondi europei.

“Va male. Difendiamo il vecchio e non il nuovo. Perché la Regione siciliana non investe veramente nelle attività turistiche? Noi presentiamo tanti progetti. Tutti regolarmente bocciati”.

– Vi siete chiesti il perché?

“Certo. E ci siamo anche dati le risposte. In Sicilia la politica non vuole lo sviluppo. Preferisce tenere le ampie fasce popolari e i nuovi poveri nel bisogno. E’ il solito ricatto del consenso elettorale. Un disastro”.

– La Regione sta utilizzando un sacco di fondi europei per spettacoli. Parliamo del ‘Circuito del mito’. Che ne pensate?

“Che dobbiamo pensare? È un palliativo confezionato per gli amici di questo o quel politico di turno. Con ricadute sul territorio di quindici giorni, un mese al massimo. Quando le stesse risorse finanziarie, se utilizzate in iniziative strutturali, potrebbero avere ricadute economiche di otto-dieci anni”.

– Parliamo di Palermo. La Fiera del Mediterraneo non c’è più…

“E’ sparita la Fiera del Mediterraneo. E non c’ ancora un palazzo dei congressi. Due segni del fallimento della politica e dell’amministrazione di Palermo. La Fiera del Mediterraneo, bene o male, ha accompagnato il capoluogo della nostra isola per quasi sessant’anni. Andava migliorata. Ed era comunque un punto nel Mediterraneo. Invece oggi…”.

– Oggi c’è il deserto.

“L’ho detto e lo dico ai candidati a sindaco: Palermo ha bisogno di una Fiera grande tre volte quella del Mediterraneo. E di un palazzo dei congressi”.

– Dove potrebbe vedere la luce il palazzo dei congressi?’

“Hanno chiuso la Fiera del Mediterraneo. Bene, lo spazio libero c’è”.

Veramente lì si prevede una bella speculazione: hotel e altre cosette…

“Lo sappiamo. E mi sembra una follia. Così come è una follia non avere ancora realizzato un mercato generale di ortaggi, frutta e pesce. Se ne parla da dieci anni. Se ne parla e basta. Sono queste le vere scommesse di chi andrà ad amministrare Palermo nei prossimi anni”.

 


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