Lo sgombero dei senzatetto da piazza della Repubblica, finirà sul tavolo della ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti e anche su quello della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese. «Ho deciso di presentare un’interrogazione parlamentare – conferma a MeridioNews la deputata catanese del gruppo ManifestA Simona Suriano – perché ho trovato assurdo che quell’operazione sia stata mascherata come una semplice azione pulizia e sanificazione dei luoghi ma senza pensare alle persone». Materassi, coperte e pezzi di cartone che servono ai clochard per creare giacigli di fortuna sono stati presi e buttati. «È un fatto gravissimo – sottolinea Suriano – che è avvenuto con modalità non certo ortodosse».
La deputata sta lavorando alla stesura precisa del quesito da rivolgere ai ministeri che dovrebbe essere già pronto entro qualche giorno. «Chiederò se è normale che sia il personale di una ditta incaricata della raccolta dei rifiuti in città (la Dusty, ndr) a effettuare quell’operazione e a sgomberare le persone dalla piazza». Di fronte ai vigili urbani, all’assessore all’Ambiente del Comune di Catania Andrea Barresi e ad alcuni attivisti e volontari che hanno anche ripreso la scena. «Cosa ancora più grave è che si tratta di un’azione fatta senza nessun preavviso ai clochard – aggiunge Suriano – che si sono comunque poi ritrovati costretti a dormire non solo per strada ma anche senza nessun tipo di riparo».
Questo perché nel capoluogo etneo continua a non esserci un dormitorio comunale – anche se ora pare tornare in gioco il bene confiscato a Librino che, qualche mese fa dopo anni di attese e ritardi, era stato definito «troppo decentrato» dall’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Lombardo. Lo stesso che il giorno dello sgombero aveva dichiarato al nostro giornale che a disposizione dei senzatetto «ci sono a disposizione i centri di accoglienza di via Stazzone, della Locanda del Samaritano e della Casa della Speranza» e che erano loro a scegliere di continuare a vivere per strada. E, invece, è bastato fare qualche telefonata per verificare che in queste strutture – le uniche che sulla carta potrebbero accogliere i senza fissa dimora – tutti i posti sono già occupati. Dunque, per i clochard al momento non ci sono alternative alla strada.
«Alla luce di tutto questo – continua Suriano – dico che invece di effettuare sgomberi mascherati da operazioni di pulizia delle strade, il Comune dovrebbe cercare una soluzione dignitosa per i tanti senza fissa dimora. La scusa che non ci sono soldi – conclude la deputata – non può reggere. Perché i fondi ci sono e chiederò ai ministeri se ci sono anche altri bandi a cui la città di Catania può partecipare. È tutta una questione di volontà politica». Che sembra più orientata a trattare quella dei clochard come una questione di ordine e decoro pubblico. Già dai tempi dell’ordinanza anti-bivacco del sindaco Salvo Pogliese e degli sfratti da quelle che l’allora assessore leghista Fabio Cantarella aveva definito «villette di cartone». Ad annunciare una denuncia in merito allo sgombero di piazza della Repubblica è il segretario del circolo di Rifondazione comunista Mario Pugliese: «Apriremo un’inchiesta approfondita per capire che fine hanno fatto i fondi destinati ai soggetti socialmente fragili che tante ricche convenzioni e appalti hanno finanziato ma con evidente scarso risultato», conclude Pugliese.
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