«Ringrazio Dolce&Gabbana per avere raccontato la nostra Palermo attraverso gli abiti di questa sfilata. 400 fra stakeholder nazionali e internazionali hanno ammirato la nostra splendida Piazza Pretoria, la nostra Palermo e le nostre bellezze, narrate da chi, come Domenico Dolce, è andato via e oggi fa ritorno in una Palermo rinnovata e di cui andare fieri». Così il sindaco di Palermo ha ringraziato ieri gli stilisti per aver messo i luoghi della città, anche di interesse storico, sotto riflettori anche al di là dei confini italiani, mettendo in luce come adesso il capoluogo regionale possa essere appetibile anche per investitori stranieri.
Nei giorni scorsi si è registrato tanto interesse per la kemesse in atto dal centro all’Arenella, che ha coinvolto anche maestranze, aziende e ristoratori del posto. Inoltre hanno raggiunto Palermo anche vip, modelli e la città si è riempita di colori e sfarzo. Accanto a questo però non sono mancate le polemiche di chi ha visto solo un’operazione di marketing che non porterà benefici al territorio e chi avrebbe voluto che gli stilisti, oltre alla bellezza, non trascurassero temi che hanno avuto sempre un posto di primo piano in città, come la mafia. Ovviamente il Comune non può che sottolineare però come l’evento sia «un risultato frutto della sensibilità di Dolce & Gabbana che con entusiasmo hanno accolto la proposta dell’amministrazione comunale. Una scommessa vinta, segno del ritrovato appeal della città e fautrice di nuova visibilità e nuova attrattività turistica».
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