L'uomo era finito in manette perché ritenuto uomo di fiducia di Provenzano. Nel 2008 erano poi scattati i sigilli al suo patrimonio. Lo scorso mese di giugno ha finito di scontare una condanna per mafia e un periodo di libertà vigilata
Sequestrate due società ai figli di Impastato «Un modo per eludere misure di prevenzione»
Sequestrate le società Unicem srl con sede a Montelepre e la Adelkam srl di Alcamo di Giuseppe e Stefano Impastato, figli dell’imprenditore Andrea a cui erano state sequestrate nel 2013 le imprese di Cinisi e Carini. Il sequestro ammonta a 1,5 milioni. Lo ha deciso la sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. Andrea Impastato, originario di Cinisi, lo scorso mese di giugno ha finito di scontare una condanna per mafia e un periodo di libertà vigilata. L’uomo era finito in manette perché ritenuto uomo di fiducia di Bernardo Provenzano.
Dalle indagini della Questura di Palermo sarebbe emerso che nel 2014, e cioè successivamente al primo sequestro, i figli di Impastato, che operava nel settore della vendita di calcestruzzo, avevano costituto una nuova società, la Unicem srl. Stesso settore vendita di materia edile, stessa sede, stessa compagine sociale e stesso depositario delle scritture contabili. Per gli inquirenti, non si tratta di coincidenze, ma un modo per eludere le misure di prevenzione. Da qui la richiesta della Procura di estendere il sequestro anche alle due società. Entrambe le richieste sono state ora accolte dal Tribunale per le misure di prevenzione.
Complessivamente i sigilli sono scattati per quote sociali ed intero compendio aziendale della Unicem e della Adelkam, numerosi veicoli e macchinari per la produzione di calcestruzzo; conti correnti riferibili alle imprese, con saldo complessivo di circa 80mila euro e assegni bancari per un valore totale di circa 133mila euro.