Sei uno sbirro, insulti e cori allo stadio contro La Vardera «Mi sono sentito umiliato, sono fiero di quello che sono»

«Mi sono sentito umiliato, non potevo fare nulla, loro si sono sentiti forti nell’essere in tanti». Non nasconde l’amarezza Ismaele La Vardera, il giornalista divenuto celebre prima come inviato de Le Iene e poi con la candidatura a sindaco di Palermo che si è risolta in un documentario trasmesso da poco al cinema e in tv. Ed è probabilmente proprio in relazione al docufilm Il sindaco, Italian politics for dummies che La Vardera è stato apostrofato come sbirro e schernito pesantemente da un gruppo di tifosi rosanero allo stadio La Barbera lo scorso giovedì, in occasione del match casalingo contro l’Ascoli (poi vinto per 3 a 0).

«Stavo guardando la partita in Curva Sud superiore insieme alla mia famiglia, coi miei nipotini, in un’atmosfera assolutamente rilassata» racconta il giornalista a MeridioNews. All’intervallo Ismaele va insieme al cognato a comprare il caffè giù al bar, nella zona della Curva Sud inferiore. «Lì ho trovato un gruppo di tifosi  – racconta l’inviato de Le Iene – che inizialmente scherzavano tra di loro guardandomi e indicandomi. Poi hanno cominciato a dire ad alta voce qui sbirri non ne vogliamo. Hanno fatto il classico coro noi Saviano non ne vogliamo. Se avessi visto un carabiniere avrei segnalato la cosa, ma in quel momento non c’era nessuno. Quindi me ne sono andato, ho voluto evitare di affrontarli e dirgli la mia perché a pochi passi c’era la mia famiglia, tanto che all’inizio con mio cognato avevamo pensato di non dire nulla per non fare preoccupare nessuno».

Le elezioni del 2017, insomma, continuano ad avere conseguenze per l’allora candidato del centrodestra che era riuscito ad avere l’appoggio anche dell’attuale vicepremier Matteo Salvini. Non è la prima volta che Ismaele viene contestato – era già successo ad esempio al corteo antifascista di febbraio contro l’arrivo del forzanovista Roberto Fiore in città  (« ma non mi era mai successo in modo così palese») -, comunque in ogni caso il giovane non demorde. «Ho detto più volte di essere fiero di essere sbirro, perché in questi frangenti si considera sbirro il poliziotto o il carabiniere, comunque chi fa parte dello Stato». 

Negli scorsi giorni il programma tv Le Iene aveva ricordato che la famiglia La Vardera è sotto vigilanza dinamica. Sottolineando che la misura di protezione è scattata dopo che la Iena ha denunciato il boss mafioso Abbate, che gli aveva proposto un pacchetto di 300 voti del quartiere Kalsa a 30 euro l’uno. Il procedimento aperto nei confronti del boss in seguito alla denuncia è ancora in corso. La Vardera ha filmato di nascosto la proposta del boss nel corso della sua campagna elettorale a sindaco di Palermo dello scorso anno,


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